PIOMBINO. È stata solo questione di pochi istanti. Quelli che sono serviti a un addetto della Moby che stava lavorando al molo 8 per accorgersi che una donna era in gravissime condizioni. Era in auto, in coda per l’imbarco, quando si è sentita male.
Lui se n’è accorto, è scattato a prendere il defibrillatore, installato da poco al molo, ed è corso ad aiutarla. Una catena perfetta. Perché un infermiere che era anche lui in auto per l’imbarco, ha visto la scena e si è precipitato ad aiutare. La 73enne è viva grazie a loro.
L’infarto mentre è in auto
La donna stava raggiungendo l’imbarco con la sua auto domenica 7 dicembre, intorno alle 11.30, al molo Moby 8 del porto di Piombino. Doveva andare all’Elba, dove ha una casa, per trascorrere qualche giorno di vacanza.
Ma è stata colpita da un infarto mentre si trovava nella sua auto.
L’intervento decisivo dell’operatore Moby e dell’infermiere
A intervenire per primo è stato un operatore Moby, che si trovava nell’area del molo, che ha corso immediatamente a prendere il defibrillatore, uno degli apparecchi installati sul porto.
In coda si trovava anche un infermiere, che ha iniziato subito le manovre di rianimazione insieme all’operatore. L’utilizzo tempestivo del defibrillatore si è rivelato fondamentale: la donna ha ripreso conoscenza in pochi minuti.
La donna portata in ospedale
Una volta stabilizzata, la 73enne è stata trasferita in ospedale per accertamenti.
Il traghetto ha registrato soltanto dieci minuti di ritardo.
Un episodio che conferma l’importanza della presenza di defibrillatori nei porti, strumenti che possono davvero fare la differenza tra la vita e la morte.
L’importanza dei defibrillatori nel porto di Piombino
In un’area di grande afflusso come il porto di Piombino, dove ogni giorno transitano migliaia di passeggeri diretti all’Elba e alle altre isole, la presenza di defibrillatori si conferma fondamentale.
Avere dispositivi salvavita a pochi metri dai punti di accesso ai traghetti permette di ridurre drasticamente i minuti critici in caso di arresto cardiaco. L’episodio avvenuto al molo 8 dimostra quanto un defibrillatore, associato alla tempestività di chi lo utilizza, possa fare la differenza tra la vita e la morte, trasformando un’emergenza in una storia a lieto fine.
«Non possiamo nemmeno immaginare che cosa sarebbe accaduto se non fosse intervenuto prontamente il piazzalista della Moby Toremar e se non ci fosse stato nei paraggi uno degli 11 moderni defibrillatori che l’Adsp ha installato nel porto di Piombino», è il commento rilasciato dal presidente dell’AdSP, Davide Gariglio, che ha sottolineato come la cardio-protezione dei passeggeri e dell’utenza portuale sia da sempre all’attenzione dell’Ente.
«Ringrazio tutti coloro che oggi hanno contribuito, con la propria perspicacia e professionalità, a salvare la signora. Oggi abbiamo avuto, se mai ce ne fosse stato bisogno, la riprova dell’importanza dei defibrillatori in porto. Molto probabilmente l’ausilio sanitario senza Dae sarebbe stato inutile», ha concluso.