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Incidente mortale alle officine Bertocci di Piombino

L’operaio, 64 anni, residente a Venturina, è morto tre giorni fa alle Scotte dopo un grave incidente alle officine Bertocci di Montegemoli. Indagini in corso sulle cause
L'operaio era stato soccorso con Pegaso e portato alle Scotte, dove dopo alcuni giorni è morto
L’operaio era stato soccorso con Pegaso e portato alle Scotte, dove dopo alcuni giorni è morto

PIOMBINO. Tragedia alle officine Bertocci di Montegemoli, dove un operaio ha perso la vita in seguito a un grave incidente sul lavoro.

L’uomo, 64 anni, originario di Napoli e residente a Venturina con la famiglia, era rimasto ferito alcuni giorni fa durante l’orario di lavoro ed è morto tre giorni fa all’ospedale Le Scotte di Siena, dove era stato trasferito in elisoccorso.

L’incidente e le prime ipotesi

Secondo le prime ricostruzioni, ancora al vaglio degli inquirenti, l’incidente sarebbe avvenuto durante alcune operazioni di lavoro, forse a causa dello scoppio di una ruota.

Le indagini sono in corso per accertare l’esatta dinamica e le eventuali responsabilità.

Dall’azienda, dove i vertici e i colleghi sono molto scossi per la tragedia, arriva il massimo riserbo in attesa di chiarimenti ufficiali.

La nota dei sindacati: «Priorità alla famiglia, poi capire le cause»

Fim, Fiom e Uilm della provincia di Livorno hanno diffuso una nota congiunta per esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima:
«Pochi minuti fa ci è stata confermata la triste notizia di un incidente mortale alla Bertocci di Piombino. Nei giorni scorsi erano circolate voci sull’accaduto; avevamo richiesto conferme ufficiali, ma, probabilmente a causa di indagini in corso, non abbiamo ancora ricevuto risposte».

«In questa fase – scrivono i sindacati – la priorità assoluta è tutelare e sostenere la famiglia della vittima. Successivamente, sarà necessario capire le cause dell’incidente e chiarire eventuali responsabilità».

Le sigle hanno annunciato che chiederanno un incontro con l’azienda «per condividere le informazioni disponibili e valutare le azioni da intraprendere».

L’associazione Toffolutti: «Il silenzio uccide»

Sulla vicenda interviene anche l’associazione Ruggero Toffolutti.

«Ieri abbiamo cercato in modi diversi di dare concretezza, sperando nella smentita, a una voce che si rincorreva insistentemente da giorni. Quella di un infortunio grave subito da un lavoratore alla ditta Bertocci di Piombino».

«Siamo rimbalzati in un muro di gomma. Oggi la conferma, dolorosa, tramite un comunicato unitario di Fim, Fiom e Uilm. Ma mentre scriviamo, non si sa ancora ufficialmente chi fosse quel lavoratore. Come abbia perso la vita. Dove esattamente».

«Potremmo definirlo “inaccettabile” se anche questo termine non attenesse alla retorica stantia del giorno dopo. Ai copioni post mortem che fanno il paio con parole di solidarietà. Da sostanziare, però. Perchè quando si tratta di insicurezza dei luoghi di lavoro, tutto diventa, alla fine, accettabilissimo. Altrimenti, ogni anno, i numeri non sarebbero quelli che sono. Altrimenti non si lavorerebbe quando dovremmo essere abbondantemente in pensione. Altrimenti non si picconerebbero le protezioni sociali e legislative a favore di chi lavora, cancellandone il diritto di tornarsene a casa».

«L’elenco degli “altrimenti” è lungo. E include necessariamente la logica del risparmio e del profitto. Quanto accaduto a Piombino, al di là delle responsabilità, della dinamica e del dolore, – quello che ti prende lo stomaco perché sai di cosa parli, lo conosci, – fa riflettere sul silenzio che ha coperto l’infortunio accaduto il 31 ottobre scorso con l’epilogo che sappiamo».

«Un silenzio vergognoso ma non isolato. Morti per lavoro sempre più sotto traccia. Un abbraccio stretto stretto alla famiglia di questo ennesimo eroe non eroe. Di quelli che se li filano sempre in meno. Fatta salva, appunto, la retorica e l’indignazione del giorno dopo».

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