PORTO SANTO STEFANO. Sono due i nomi iscritti nel registro degli indagati dalla sostituta procuratrice Valeria Lazzarini: quello dell’imprenditore danese che era al comando dello yacht ma anche quello dell’uomo che era al timone della barca a vela che sarebbe stata centrata in pieno dal motoscafo a tre miglia e mezzo da Torre Ciana.
La procura: «Un atto dovuto»
Al timone della Vahine, la barca a vela sulla quale erano ospiti sei persone, c’era Fernando Manzo, il marito di Maria Laura Cartoni, la donna ancora oggi dispersa.
«Un atto dovuto», scrive la Procura di Grosseto in una nota: l’iscrizione nel registro degli indagati servirà alla Procura per disporre tutti gli accertamenti necessari per ricostruire la dinamica del terribile incidente, che è costato la vita ad Andrea Giorgio Coen, 59 anni, residente anche lui a Roma come il resto della comitiva con la quale viaggiava.
I due uomini sono indagati per i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio.
Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti: l’imprenditore danese avrebbe spiegato di essere rimasto accecato dal sole e di aver visto l Vahine solo all’ultimo momento, gli occupanti della barca a vela, invece, avrebbero confermato che il motoscafo è andato contro di loro a folle velocità.
Al momento, non risulterebbe che sul motoscafo fosse inserito il pilota automatico. I risultati dell’alcoltest e del narcotest sono entrambi negativi.
Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia sulla salma di Coen. Le indagini sono affidate alla guardia costiera di Porto Santo Stefano.
Ancora in corso le ricerche della donna dispersa in mare.

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