Inchiesta della forestale sui miasmi. E sarà interessata la prefettura Skip to content

Inchiesta della forestale sui miasmi. E sarà interessata la prefettura

Il consiglio dice sì (col giallo) al tavolo in prefettura sulle maleodoranze. L’assessora Petrucci: «Stiamo facendo controlli nelle aziende»
Una manifestazione in piazza Dante del comitato Grosseto Aria Pulita
Una manifestazione in piazza Dante del comitato Grosseto Aria Pulita

GROSSETO. Alla fine il consiglio comunale ha detto sì.

Sì al tavolo in prefettura sul problema dei miasmi, gli odori nauseabondi che appestano la città ormai da anni, con un acutizzarsi importante negli ultimi mesi.

Un sì con giallo, perché la mozione del consigliere dei 5 Stelle Giacomo Gori, peraltro presentata da oltre un mese, il 15 giugno, era già in discussione nel consiglio del 14 luglio, poi interrotto per il terribile incidente di Braccagni, è stata in qualche modo “fatta propria” dalla maggioranza.

Troppo trasversale e sentito in città il problema per lasciarlo nelle mani dell’opposizione, così che il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Guidoni ha presentato all’ultimo tuffo un ordine del giorno che, in sostanza, dice le stesse cose della mozione di Gori. Risultato: mozione di Gori bocciata con 15 no e 9 sì e ordine del giorno di Guidoni accolto con 16 sì e 7 astenuti.

La mozione e l’ordine del giorno dicono, in sostanza, la stessa cosa. In città c’è un problema serio, non è facile individuare da dove arrivino i cattivi odori, si faccia un tavolo in prefettura con tutti gli enti interessati, così da trovare una soluzione.

E, magari, si imponga alle aziende responsabili di mitigare le emissioni.

La differenza fra mozione e odg di Guidoni è che quest’ultimo esclude dal tavolo della prefettura le forze dell’ordine: quindi accanto a Comune, Regione (Arpat) e Asl non ci saranno vigili del fuoco, polizia, finanza e carabinieri forestali, come invece proponeva Gori.

Va detto che averli esclusi con il voto in consiglio non significa averli esclusi dal problema. Anzi.

Perché sui miasmi in città c’è un’inchiesta in corso che, per fortuna, va avanti senza avere bisogno del voto del consiglio.

La stessa assessora Simona Petrucci ha confermato che i carabinieri forestali sono andati all’ufficio ambiente ad acquisire ufficialmente le segnalazioni dei cittadini sui cattivi odori. E se si acquisiscono i documenti, significa che c’è un’inchiesta in corso.

Al consiglio comunale hanno partecipato anche Matteo Della Negra e numerosi membri del Comitato Grosseto Aria Pulita.

Matteo Della Negra del Comitato Grosseto Aria Pulita
Matteo Della Negra del Comitato Grosseto Aria Pulita

Dibattito acceso, l’assessore spiega: stiamo facendo rilievi

Giacomo Gori illustra la sua mozione, spiegando quanto sia importante che siano i cittadini a segnalare i problemi: «Peraltro alcune sentenze recenti dicono che non serve una perizia, ma bastano le testimonianze dei cittadini che respirano aria puzzolente. E poco importa se Asl e Arpat dicono che le emissioni non sono pericolose per la salute. Il problema resta. Per questo serve un tavolo in prefettura, perché il prefetto ha la possibilità di emettere ordinanze per imporre alle aziende di limitarle».

Giacomo Gori, Movimento 5 Stelle
Giacomo Gori, Movimento 5 Stelle

Gli va dietro Carlo De Martis: «Sappiamo bene da dove arrivano queste emissioni. Non solo dagli impianti a biogas, ma anche dal depuratore. E un grazie va a Gori per aver coinvolto il consiglio comunale. La prefettura ha i poteri per coinvolgere tutti gli enti, serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti». Sulla stessa linea Gabriella Capone: «Il problema è trasversale, ben venga il tavolo in prefettura».

Gabriella Capone, Pd
Gabriella Capone, Pd

A questo punto Andrea Guidoni presenta il suo ordine del giorno: «Sappiamo che sono in corso indagini dell’Arpat, sappiamo che arrivano tante segnalazioni da parte dei cittadini. Quindi gli enti interessati sono l’Arpat stessa e l’Asl. Sono loro a doversi sedere al tavolo in prefettura».

Andrea Guidoni, Fratelli d'Italia
Andrea Guidoni, Fratelli d’Italia

Rosini replica: «Occhio, fate un autogol. State dicendo che non volete al tavolo le forze dell’ordine». 

Quindi Simona Petrucci, assessora all’ambiente, oltre ad ammettere che c’è un’inchiesta in corso, spiega che il Comune, con la polizia municipale, sta facendo controlli nelle aziende interessate. Controlli partiti il 14 luglio.

L'assessora all'ambiente, Simona Petrucci
L’assessora all’ambiente, Simona Petrucci

«Due anni fa, quando emerse per la prima volta il problema chiedemmo al Politecnico di Milano di fare uno studio sul fenomeno. Che, va detto, si era attenuato. Da maggio sono riprese le segnalazioni e, il 1° di giugno, i carabinieri sono venuti all’ufficio ambiente ad acquisirle».

«Quelle segnalazioni noi le abbiamo poi mandate anche ad Asl ed Arpat e il 16 giugno, con una lettera, abbiamo chiesto loro se queste maleodoranze siano pericolose per la salute. Le risposte sono arrivate il 20 e il 23 giugno e dicono la stessa cosa: non ci sono pericoli per la salute. Nonostante questo non ci siamo fermati, ma abbiamo predisposto una serie di controlli da parte della polizia municipale. Il lavoro si concluderà a breve, poi renderemo noti i risultati».

Poi il voto: il no a Gori, il sì a Guidoni. Il tavolo in prefettura si farà.

In attesa di capire quali esiti avrà l’inchiesta. Ma questa è un’altra storia.

 

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Guido Fiorini, 58 anni, direttore di MaremmaOggi
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  • Guido Fiorini

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