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In più di 400 per l’apertura al culto della nuova chiesa di Siloe

Oltre 400 persone alla celebrazione presieduta dal vescovo Bernardino Giordano: la comunità monastica inaugura un nuovo spazio di preghiera e di vita condivisa
Il vescovo Bernardino durante la celebrazione

CINIGIANO. Nel pomeriggio di domenica 7 dicembre la comunità monastica di Siloe, insieme alla diocesi di Grosseto, ha vissuto un momento di grande intensità spirituale: la Messa con il rito di dedicazione della nuova chiesa intitolata allo Spirito Santo e la consacrazione del nuovo altare.

Alla celebrazione hanno partecipato oltre 400 fedeli, un segno concreto della vicinanza e dell’affetto verso il monastero. A presiedere il solenne rito è stato il vescovo di Grosseto e di Pitigliano, Bernardino Giordano. Con lui hanno concelebrato Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto, e Franco Agostinelli, vescovo emerito di Prato e già pastore della diocesi grossetana. Presenti anche una ventina di sacerdoti.

Una liturgia ricca di simboli

La celebrazione è stata animata da una corale formata da cantori della zona e dalle suore di Santa Elisabetta, diretta dal maestro Epimaco Pagano. All’organo e alla chitarra hanno suonato fra’ Antonio Consiglio, autore dei brani composti per la Messa di dedicazione, e Alessandro Bigozzi.

In chiesa anche numerose autorità civili: il sindaco di Cinigiano Luciano Monaci, il presidente di Banca Tema Francesco Carri, rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e l’assessore regionale Leonardo Marras.

La liturgia si è aperta con una breve processione verso il grande portale basculante, simbolicamente aperto dal priore, padre Mario Parente, invitando l’assemblea a entrare nella nuova casa di Dio. Tra i momenti più significativi si sono susseguiti l’aspersione dell’altare, delle pareti e dei fedeli con l’acqua benedetta, la collocazione del lezionario sull’ambone, la deposizione delle reliquie dei santi Benedetto, Pio da Pietrelcina, Gemma Galgani, Maria di Gesù Crocifisso e del beato Ildefonso Schuster nel sepolcro posto sotto l’altare, l’unzione con il sacro crisma dell’altare e delle pareti, l’incensazione e infine l’illuminazione dell’altare e della chiesa.

Al termine dei riti, l’Eucaristia è stata riposta solennemente nel nuovo tabernacolo, segnando l’inizio ufficiale della vita liturgica della chiesa monastica.

Il significato della dedicazione

Nell’omelia, il vescovo Bernardino ha richiamato il cuore del gesto liturgico: «Mettiamo al centro la presenza di Gesù, Gesù vivo: è Lui la pietra angolare che sostiene il peso del mondo, che dà consistenza alla Chiesa e che rende comprensibile ciò che oggi celebriamo».

Il priore, padre Mario Parente, ha ricordato la storia e l’identità del monastero: «Siloe nasce non dal progetto, ma dal perdono: un luogo ricamato dal silenzio e dalla luce, dove ogni volto può ritrovare il proprio nome e la ferita può finalmente respirare».

Una nuova tappa per la comunità di Siloe

La dedicazione della nuova chiesa rappresenta una fase nuova per la comunità e per l’intera diocesi: un luogo rinnovato di preghiera, accoglienza e vita condivisa, destinato a diventare un punto di riferimento per fedeli, pellegrini e visitatori.

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