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Il mondo al contrario del Pd, candidature in ritardo. Big a rischio

Il segretario regionale del Pd, Fossi, relega le federazioni locali a sola consultazione, poi decide lui, ma solo a settembre, quando ci sarà già la par condicio. Anche sulle deroghe. A rischio anche Marras
L'aula del consiglio regionale, il segretario regionale Emiliano Fossi e Leonardo Marras
L’aula del consiglio regionale, il segretario regionale Emiliano Fossi e Leonardo Marras

GROSSETO. Alla fine Eugenio Giani queste elezioni regionali potrebbe vincerle, i sondaggi (al momento) sono abbastanza chiari e la sua super presenza sui territori, a volte pare che in realtà siano tre gemelli, dalla capacità quasi incredibile che ha di essere ovunque (quasi) in contemporanea, sono pilastri sui quali può costruire il suo secondo mandato da governatore.

Ma il condizionale è d’obbligo, perché l’organizzazione quasi tafazziana della macchina del partito, ancora lacerato dalle divisioni interne fra le due anime, che duellano dal febbraio del 2023, quando la Schlein fu eletta segretaria vincendo le primarie dopo aver perso fra gli iscritti, rende contendibile un risultato che pareva acquisito.

La sostanza è che fino ai primi di settembre non si sapranno le liste ufficiali e deciderà solo Firenze, con i territori relegati solo a una consultazione. E ai primi di settembre saremo già in par condicio (scatta il 28 agosto), quindi i candidati non potranno costruire una propria campagna elettorale (un esempio su tutti, i cartelloni stradali 6×3 non si potranno più mettere).

Nei prossimi giorni, il 25 agosto, è in programma una prima riunione, ma la decisione finale sui listini slitta a settembre. Anche sulle deroghe, cioè la possibilità di candidarsi per la terza volta per chi ha già fatto due mandati. Sono 14 in questa situazione, compreso il maremmano Leonardo Marras.

Su questo il segretario regionale, corrente Schlein, Emiliano Fossi, ha già fatto sapere che deciderà lui. E non è detto che siano concesse tutte.

Potrebbero restar fuori big come Antonio Mazzeo e, appunto, Leonardo Marras, ma anche altri esponenti di punta sono sulla graticola e gran parte della giunta uscente potrebbe non essere riconfermata. 

Non va dimenticato che l’ampia coalizione a sostegno di Giani, dopo la recente firma dell’accordo con i 5 Stelle, riduce anche i posti in consiglio (da 22 a 15) e in giunta (da 7 a 5). Molti territori rischiano di restare senza rappresentanza, Maremma compresa.

Decide tutto Firenze

La lettera inviata da Emiliano Fossi  ai segretari e alle segretarie delle federazioni territoriali della Toscana non fa tanti giri di parole. Spiegando, fra le altre cose, che “devono essere coinvolti gli organismi dirigenti locali esclusivamente in forma consultiva, escludendo deliberazioni e votazioni” e che “l’approvazione delle liste è prerogativa esclusiva della direzione regionale che verrà convocata nei primi giorni di settembre. L’approvazione avverrà in unica votazione, compresa la eventuale concessione delle deroghe“.

Qui sotto il testo completo:

«Buongiorno a tutti e tutte, spero che abbiate passato un buon ferragosto, perché adesso dobbiamo riprendere immediatamente il lavoro per le elezioni regionali. Per questo, nella riunione già convocata per il 25 agosto alle 18 daremo priorità al percorso per la definizione liste e relative scadenze, mentre per gli aspetti burocratici e formali convocheremo un nuovo incontro. Nel frattempo, per le indicazioni di candidature, colgo occasione per raccomandare di attenersi alle modalità previste dal regolamento regionale».

«Occorre promuovere un’ampia consultazione nel partito ed eventualmente con organizzazioni a noi vicine. Ricordo che devono essere coinvolti gli organismi dirigenti locali esclusivamente in forma consultiva, escludendo deliberazioni e votazioni».

«Ricordo infine che l’approvazione delle liste è prerogativa esclusiva della direzione regionale che verrà convocata nei primi giorni di settembre. L’approvazione avverrà in unica votazione, compresa la eventuale concessione delle deroghe di cui all’art. 2, comma 4, punto due del regolamento regionale».

Braccio di ferro fra correnti

La corrente della Schlein, dopo aver dovuto digerire la ricandidatura di Eugenio Giani, perché quando si pensava di farlo fuori gran parte della Toscana del Pd è insorta, adesso vorrebbe piazzare i suoi nei listini, facendo fuori qualche cavallo da corsa dell’altra corrente interna. E mettendo così a rischio anche il risultato finale.

Nel caso di Leonardo Marras, che nel 2020 prese 18125 preferenze, il candidato più votato di tutta la Toscana, alla fine la deroga potrebbe averla. Ma in questo caos chissà, quando sarà eletto, che ruolo potrà avere dopo esser stato uno dei migliori assessori della lista uscente. L’impressione è che si lavori per spingerlo, fra due anni, ad accettare la candidatura a sindaco di Grosseto.

Staremo a vedere, tutto può ancora succedere, nel mondo al contrario del Pd.

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