PORTO SANTO STEFANO. È una data che resterà scolpita nella storia sportiva del promontorio. Lunedì 7 luglio 2025, sono ufficialmente iniziati i lavori di rifacimento del campo sportivo comunale “Maracanà”. Un cantiere atteso per anni, voluto con forza dall’amministrazione comunale e accolto con emozione da un’intera comunità.
Il campo in pozzolana, simbolo di generazioni di giovani calciatori, sarà trasformato in un moderno impianto in erba sintetica.
Maracanà, un luogo, un’identità
Il “Maracanà- Bussi: non è mai stato solo un campo. È stato crocevia di passioni, luogo di formazione, testimone di infinite partite giocate sotto il sole e sotto la pioggia. Quel fondo di pezzolana, ruvido e irregolare, ha insegnato a cadere e a rialzarsi, a resistere e a lottare. Ha fatto da palcoscenico a campionati storici, a partite tra amici diventate leggenda, a sogni coltivati tra una scivolata e un gol improvviso. Il Maracanà è stato e sarà sempre il cuore pulsante del paese.
Oggi, mentre i mezzi meccanici iniziano a smantellare la vecchia superficie, non si può che provare un misto di orgoglio e malinconia.
Cerulli: promessa mantenuta
Il sindaco Arturo Cerulli lo aveva promesso e oggi lo ha realizzato: trasformare lo storico impianto in un campo moderno, funzionale, sicuro. Il nuovo Maracanà sarà dotato di drenaggi efficienti, fondo regolamentare e un manto sintetico in linea con le normative federali. L’obiettivo è ambizioso: concludere i lavori quanto prima, un paio di mesi al massimo. Quel che conta è che la direzione è tracciata, ed è quella del futuro.
Tra nostalgia e rinascita
Il Maracanà ha segnato l’infanzia e l’adolescenza di intere generazioni. Tanti oggi applaudono il cambiamento, ma lo fanno con un nodo alla gola. Perché quel campo era anche fatica, ruzzoloni, ginocchia sbucciate, ma soprattutto appartenenza. Era il cuore popolare dello sport santostefanese.
Ma i tempi cambiano, e oggi la comunità guarda avanti, consapevole che i bambini che calpesteranno il nuovo campo sintetico troveranno un ambiente più sicuro, più duraturo, più inclusivo. Un’eredità concreta, costruita sul rispetto del passato.
Un nuovo inizio
Con l’apertura del cantiere, non si chiude solo una fase urbanistica: si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. Il Maracanà rinascerà, non più con la polvere nell’aria, ma con ordine, qualità e visione. Le emozioni non si perderanno. Cambierà il terreno, non il cuore.
Il fischio d’inizio di questa trasformazione è stato dato. Ora il gioco riparte. Su un altro tappeto, ma con la stessa passione. Anche se una cosa è certa la pozzolana, almeno per ora mancherà maledettamente. Perché quella terra, quella polvere, era parte integrante dei santostefanesi , un qualcosa che marcava la differenza con tutti gli altri. E anche quello era senso di appartenenza.



