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Il Cinemaniaco – Open arms, la tragedia dei migranti

Il racconto della disperazione di chi lascia la propria terra: un film autenticamente disperato, che non si risparmia e sceglie subito da che parte stare

GROSSETO. Il film è basato sulla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms, e racconta in presa diretta cosa accade davvero ai migranti che tentano di attraversare il mare per conquistare una nuova vita. Il film diretto da Marcel Barrena non perde tempo e sceglie subito da che parte stare. Open Arms – La legge del mare è un film insieme politico e profondamente umano.

Tutte le scene in mare hanno un impatto immediato. La paura è tangibile, come la spinta verso una possibile salvezza e lo sfinimento fisico. È un cinema che non si risparmia e da tutto se stesso magari concedendosi qualche finale di troppo, qualche lacrima e un miracolo improvviso alla vista di una bambina confusa inizialmente per un maschio. Ma sono solo piccolissime sbavature di un film disperato e appassionato, supportato da attori davvero motivati che riapre con forza una ferita sempre aperta.

Metà western, metà action movie

Il film ha un ritmo serrato, a metà tra il western e l’action, quando i protagonisti arrivano in una città ostile. La scena dal meccanico che gli ripete la cifra di 3.000 euro sia per riparare l’auto sia per vendere lo spray diventa indicativa di come il luogo possa nascondere dietro la sua bellezza il suo lato sinistro. Da una parte è il luogo per i turisti con la “provocatoria” immagine-cartolina del mare e la luna di notte. Dall’altra ci sono i salvagenti che galleggiano in mare e per terra e i trafficanti che buttano giù dai gommoni famiglie con madri e bambini. Si carica sulle spalle tutta l’indignazione di Òscar, interpretato con efficace realismo da Eduard Fernández e condivide con lui la rabbia, l’indignazione, la ricerca di una luce in fondo al tunnel e quella sua frase che è un urlo che potrebbe perdersi nel vuoto o arrivare a qualcuno: “Non sono un politico, sono un bagnino”.

La storia

2015, autunno. Òscar, comproprietario di una società di bagnini di Barcellona, resta sconvolto dalla foto di Alan Kurdi, il bambino siriano annegato nel Mediterraneo. Decide di partire subito per l’isola di Lesbo convincendo ad andare con lui anche il collega e amico Gerard che è da poco diventato padre. Arrivati sul posto, sono messi davanti alla dura realtà; ogni giorno migliaia di persone cercano di raggiungere terra con imbarcazioni di fortuna ma nessuno li aiuta davvero. Polizia e guardia costiera si rimbalzano le responsabilità e gli abitanti del luogo si mostrano indifferenti se non ostili.

La presenza di Òscar e Gerard non è gradita. L’avvertimento è in una scritta (“via gli stranieri”) sulla fiancata della loro Panda Rossa. C’è però qualcuno che è dalla loro parte come la proprietaria di un ristorante. Ad aiutarli nei soccorsi arrivano dalla Spagna anche Nico ed Esther, la figlia di Òscar, e al gruppo si uniscono anche un fotografo e un medico alla disperata ricerca della figlia scomparsa.

Open Arms – la legge del mare. (Spagna, Grecia 2021 drammatico, durata 109 minuti). Un film di Marcel Barrena. Prodotto da Distribuzione Adler Entertainment. Con Eduard Fernández, Dani Rovira, Anna Castillo, Sergi López.

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