Il caso D’Ambra esplode in consiglio: «Taciuti fatti molto gravi» | MaremmaOggi Skip to content

Il caso D’Ambra esplode in consiglio: «Taciuti fatti molto gravi»

Accuse, assenze contestate, richiesta di espulsione e nuove rivelazioni su fatti «gravi». Il consigliere di maggioranza Riccardo D’Ambra annuncia il ricorso alla Prefettura. E contro i suoi parla di «una deriva tipica della destra di una volta»

FOLLONICA. Il consiglio comunale di questa mattina, venerdì 5 dicembre, si è aperto con affermazioni pesanti e che potrebbero avere degli strascichi importanti per l’amministrazione follonichese. A mesi di distanza ad accendere gli scranni è infatti, di nuovo, il D’Ambra gate. E questa volta il caso è decisamente deflagrato.

Una frase su tutte ha risuonato questa mattina nell’aula del consiglio. A pronunciarla è stato proprio il protagonista della vicenda: «Sono successi dei fatti che ho taciuto – ha detto il consigliere Riccardo D’Ambra durante una focosa comunicazione – Cose che se venissero alla luce avrebbero risvolti gravi. L’ho fatto per il bene della maggioranza. Sulla questione c’era stata una richiesta dalla Procura della Repubblica ma sui fatti ci sarebbe da parlare».

Raggiunto telefonicamente subito dopo la seduta, d’Ambra spiega a MaremmaOggi che le sue affermazioni sono legate alla vicenda della mancata elezione del presidente del collegio dei revisori.

L’episodio, occorso lo scorso 20 settembre, e poi arrivato in Procura, riguardava la votazione per eleggere il presidente collegio che supervisiona tutte le procedure amministrative per verificarne la correttezza. Votazione durante la quale spuntò l’ormai noto biglietto con su scritto «anche meno»

Troppe assenze, «D’Ambra fuori dalla maggioranza»

La vicenda è tornata ad accendere il consiglio comunale in seguito alle assenze inanellate da D’Ambra alle sedute della commissione consiliare dedicata all’urbanistica. Assenze che hanno poi impedito di portare avanti uno dei punti fondamentali all’ordine del giorno del consiglio comunale di questa mattina. La delibera sulla variante “alloggi” è stata infatti ritirata perché non esaminata dalla Commissione 4 a causa del mancato numero legale dei membri.

I rapporti già molto tesi tra il consigliere e i membri della maggioranza si sarebbero infatti deteriorati ulteriormente nelle ultime settimane. Questa mattina il capogruppo di Fratelli d’Italia Jacopo Ricceri ha quindi presentato un ordine del giorno per chiedere ufficialmente l’esclusione di Riccardo D’Ambra dalla maggioranza. La richiesta portava la firma dei tre capigruppo di maggioranza.

«Il consigliere D’Ambra, ha disertato complessivamente tre sedute di commissione, ponendo in essere un evidente atteggiamento di ostruzionismo – ha detto Ricceri – Tale inazione configura una condotta dolosa di ostruzionismo al regolare funzionamento degli organismi consiliari e più in generale, dell’amministrazione comunale».

Una richiesta, quella dell’esclusione ufficiale dalla maggioranza, che per D’Ambra è del tutto illegittima e che metterebbe in luce svariati aspetti. Il consigliere che ha disertato per tre volte di seguito le sedute delle commissioni consiliari, avrebbe infatti anche presentato una giustificazione scritta, rientrando in questo modo nel regolamento comunale.

D’Ambra: «mi vogliono sostituire con Boscaglia nella commissione urbanistica»

«Mi vogliono fuori dalla maggioranza ma è illegittimo – dice D’Ambra a MaremmaOggi – Io sono sempre consigliere, lo dicono i voti che ho ricevuto dai cittadini. Diciamola tutta: se togliessimo i voti che ho ricevuto, oggi il sindaco non sarebbe lì. Adesso mi è stato detto che sono stato destituito dalla commissione urbanistica, sostituto dal consigliere Boscaglia, ma è illegittimo e mi rivolgerò alla prefettura. Ai miei occhi tutto questo è completamente illegale. Le commissioni vanno in maniera proporzionale alla rappresentanza della lista che vince, e sfido chiunque a dire che io non la rappresento».

È però difficile dare per certo che D’Ambra verrà sostituito da Boscaglia: i componenti delle commissioni consiliari vengono eletti con voto segreto dal consiglio comunale, seguendo il principio di proporzionalità tra i gruppi consiliari per garantire rappresentanza a minoranze e maggioranza. Servirà quindi un passaggio in consiglio senza il quale nulla può essere deciso. 

I motivi del conflitto interno alla maggioranza 

Per D’Ambra dietro ai malumori della maggioranza ci sarebbero delle «lobby immobiliari». Tutto sarebbe nato in seguito ad un’interrogazione fatta da D’Ambra al primo cittadino in merito ad un presunto conflitto d’interesse che lo riguarderebbe. Interrogazione che poi è stata ritirata.

«Quell’interrogazione ha dato molto fastidio, qualcuno ha difficoltà nell’accettare che ci siano conflitti di interesse e da lì sono diventato molto scomodo e non più gradito. Ma, mi dispiace per la maggioranza, io sono gradito ai cittadini che mi hanno eletto».

«Deriva da destra di una volta»

E D’Ambra non risparmia neanche il presidente del consiglio Alberto Aloisi: «Questa mattina in consiglio comunale ho parlato a braccio, non mi aspettavo niente di tutto questo, siamo fuori da ogni logica politica. Non si danno out out, qui si stanno riscrivendo le regole. Io non posso essere fatto fuori perché non ho violato nessuno statuto. Questa deriva non mi piace, sta prendendo un significato preoccupante, una deriva tipica della destra di una volta».

E il consigliere conclude: «I miei colleghi sono ostici alle norme: o non le capiscono o fingono di non capire. Io non sono mai andato fuori dalla norma. Volevo sapere delle cose dagli uffici, è legittimo e per questo ho presentato delle interrogazioni. Pretendo che loro mantengano le regole, sennò non è democrazia».

Il commento della minoranza 

«Quanto accaduto oggi in Consiglio comunale conferma una situazione ormai impossibile da ignorare – dicono dall’opposizione – la maggioranza si sta sgretolando a solo poco più di un anno dall’insediamento e non riesce più nemmeno a garantire il funzionamento delle Commissioni e, di conseguenza, dell’intera macchina istituzionale».

E il dito è puntato proprio sulla delibera che non è stata presentata in consiglio: «Oggi la delibera sulla variante “alloggi” è stata ritirata perché non esaminata dalla Commissione 4 – scrivono consigliere Mirjam Giorgieri e Francesca Stella e dei consiglieri Emanuele Betti, Andrea Pecorini e Francesco Ciompi– Il 28 novembre, invece, la maggioranza aveva scelto di forzare le regole, approvando la variazione di bilancio e la variazione del piano delle opere pubbliche senza il passaggio in Commissione, come invece il regolamento impone. Una forzatura che espone il Comune al rischio concreto che quelle delibere siano totalmente illegittime, con potenziali ricadute amministrative pesantissime.

E sulla questione è intervenuto anche il consigliere Giacomo Manni: «In consiglio comunale non si possono lanciare affermazioni così pesanti e poi lasciarle sospese. Se esistono fatti rilevanti, vanno riferiti nelle sedi competenti; se non esistono, è altrettanto grave creare ombre senza chiarirle. La città ha diritto alla trasparenza, non a messaggi che alimentano incertezza».

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