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I bambini di Orbetello in marcia per la pace

Marcia, laboratorio, maratona di scrittura: tre esempi di coinvolgimento degli studenti sul tema della pace. In piazza accolti da sindaco e vicesindaca
Un momento della marcia della Pace
Un momento della marcia della Pace

ORBETELLO. I bambini orbetellani salveranno il mondo al posto degli adulti?

Non è una domanda pretestuosa o retorica, ma la constatazione che sul versante lagunare, negli ultimi giorni, i bambini dai tre ai quattordici anni, sono stati protagonisti di almeno tre eventi che piantano i semi di un timido risveglio cittadino.

Attivisti politici senza – forse – neanche saperlo, le classi della scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria inferiore dell’istituto comprensivo Don Lorenzo Milani hanno marciato nei giorni scorsi per le strade del paese, passando dal corso Italia, il salotto buono della città, fino alle porte del Comune in piazza del Plebiscito. Hanno chiesto, (dis)armati di soli cartelloni, bandierine e, senza dubbio, tanta speranza, la fine di tutti i conflitti armati e la pace per tutti i popoli. Sotto il palazzo comunale un cartellone recitava “i bambini sono l’unica speranza di pace”. Un altro diceva “Spariamo la pace”.

A riceverli in pompa magna con tanto di fascia tricolore al collo, il sindaco Andrea Casamenti insieme alla vicesindaca e assessora alle politiche per la famiglia Chiara Piccini.

Se qualcuno pensa che organizzare una marcia di centinaia di persone, sfilare insieme per il corso e farsi ricevere dai rappresentanti istituzionali sia una cosa semplice, si accomodi pure. Bisogna riconoscere alle docenti di aver avuto coraggio, determinazione e capacità organizzative, oltreché di aver insegnato ai ragazzi e anche ai bambini più piccoli (ma guai a dirglielo, che sono piccoli) che, quando non ci sta bene qualcosa, è giusto incontrarsi nelle piazze, marciare, protestare, arrabbiarsi e chiederne conto al potere. Forse noi adulti siamo in grado di fare lo stesso? 

Le docenti con i bimbi
Le docenti con i bimbi

Il Laboratorio per la pace in piazza Cortesini

Domenica primo giugno, piazza Cortesini. Il Laboratorio per la pace, associazione culturale orbetellana, aderendo alla serie di manifestazioni nazionali dal nome “Ultimo giorno di Gaza”, organizza un sit in con interventi, tra gli altri, di Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, per chiedere la fine del genocidio dei palestinesi da parte dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza. Come purtroppo sappiamo, nella striscia di Gaza decine di migliaia di bambini sono morti nel conflitto e continuano a morire.

Nei gradoni della fontana della piazza, in mezzo alla gente e anche questa volta con cartelli colorati, decine di bambini hanno sostenuto questa forma di protesta contro la guerra. Ognuno di loro, secondo la propria età, ha compreso che tanti coetanei, di là dal Mediterraneo, non possono giocare, andare a scuola, mangiare quando hanno fame. I bambini orbetellani, allora, hanno cantato, scandito slogan e ancora marciato compatti nelle vie del centro.

Notevole il cartello “X i citti di Gaza”, ma anche “Siamo tutti bimbi di Gaza – Stop bombing now”. La maggior parte dei bambini, com’è ovvio in un piccolo paese, frequenta proprio l’Istituto Don Milani. 

La staffetta della scrittura

Come ultimo evento che ha scandito una settimana intensa per bambini e ragazzi orbetellani, ricordiamo infine il successo di una stupenda iniziativa artistica e culturale a cui partecipano scuole di tutta Italia e a cui anche l’Istituto Don Milani, con varie classi di ogni ordine e grado, ha preso parte, ovvero la Staffetta di scrittura per la cittadinanza e la legalità.

Si tratta di un libro scritto a più mani, una storia collettiva il cui scopo è inventare, scrivere e disegnare. Funziona così: dieci classi di dieci scuole diverse scrivono un capitolo, fino a creare un libro di dieci capitoli. Le categorie sono diverse a seconda dell’età degli alunni: minor, maior, medie, junior e senior (i nomi delle categorie in latino, invece che in inglese, viva la scuola italiana!).

All’interno di ogni staffetta, una scuola scrive il primo capitolo della storia e passa il testimone alla seconda, che continua l’opera intrapresa col secondo capitolo e così via fino a completare la staffetta.

E così, nella biblioteca comunale di Orbetello, la mattina del quattro giugno è stato consegnato il libro scritto dalle dieci scuole ai bambini della sezione C della scuola dell’infanzia di Neghelli dalle docenti che hanno gestito il progetto, Tiziana Bonsanti e Annalina Santamaria. Bonsanti ha letto con grande partecipazione ed espressività, a bimbi e genitori, il capitolo scritto nella scuola orbetellana. Delle parole pronunciate, molte sono parole che non esistono, inventate di sana pianta dai bimbi, buffe ed onomatopeiche, al sentire le quali i bambini scoppiavano in fragorose risate.

«Siamo state molto attente anche al tema dell’inclusività – dichiara Santamaria – Pensate che un personaggio del nostro libro è un gufo un po’ balbuziente e questa idea è venuta spontaneamente ai bambini».

«È previsto l’invio dell’intera collana di racconti […] alla biblioteca della scuola – dice la dirigente Maria Carmela Termini -, che determinerà coinvolgimento con l’ambito genitoriale e il territorio e inciderà sugli stimoli e sulle motivazioni dei ragazzi verso saperi e conoscenze che continuano a essere veicoli di cittadinanza innanzitutto per mezzo della parola e della scrittura».  

Se due indizi non fanno una prova, tre lasciano ben sperare. E sicuramente, che fa ben sperare, c’è anche una scuola pubblica che conferma, in tempi difficilissimi sia per organizzazione interna (docenti precari, stipendi al palo, aggressività di studenti e genitori) e per contingenze esterne, il suo prezioso ruolo di faro civilizzatore, ossatura della società e laboratorio culturale e sociale.

Niccolò Tibo

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