GROSSETO. L’A1 di hockey a Grosseto è a rischio. Dal 2025-2026 scade la deroga della Federazione che consente di giocare al “Mario Parri” di via Mercurio, perché non ha la capienza regolamentare. Che è di 800 persone per il campionato e di 1200 per le manifestazioni extra campionato.
L’ampliamento già fatto (370 posti) non è sufficiente e per farne uno ulteriore servono molti soldi. Fondi che il Comune ha chiesto alla Regione, ricevendo una risposta negativa.
Così il presidente del Circolo Pattinatori Grosseto, Stefano Osti, ha fatto il punto sulla situazione, non senza amarezza.
Al presidente ha poi risposto il Comune.
«Siamo amareggiati e delusi dal comportamento del Comune di Grosseto che si sta disinteressando completamente al problema dell’impianto di gioco di via Mercurio».
«Lo scorso anno, in un momento vissuto con grande interesse dagli sportivi – ha detto Osti – ci siamo qualificati per le semifinali scudetto ed è a questo punto che la città ha scoperto che dovevamo a giocare a Follonica, perché la capienza del nostro impianto ci permette, ma solo fino al prossimo campionato, di disputare nel centro di via Mercurio, che abbiamo in concessione dall’estate 2019 per venti anni, solo le gare di regular season e i quarti di finale dei playoff e di Coppa Italia».
«Per tutte le altre fasi dobbiamo andare a giocare da un’altra parte. Se vincevamo con il Trissino, e c’è mancato poco, non potevamo organizzare le final four. Tra l’altro non possiamo nemmeno organizzare le finali nazionali giovanili (tra l’altro quest’anno avremo due squadre qualificate) perché occorrono quattrocento posti e noi ne abbiamo solo 370».
Il presidente Osti è da sempre vicino all’hockey: ha vissuto anche il periodo della scomparsa della società, dalla fine degli anni Ottanta al 2008, partecipando anche alla rifondazione voluta dagli ex giocatori Alberto Colombini e Pierluigi Bonucci.
600mila euro per ristrutturare l’impianto di via Mercurio
«L’impianto – prosegue Osti – è un problema atavico del Circolo Pattinatori. Dall’estate 2019 la società ha finalmente una casa, con una concessione ventennale, nella quale abbiamo iniziato ad abitare subito dopo aver vinto la serie B ed essere salita in serie A2. Per avere la pista per le partite di campionato abbiamo dovuto accollarsi la completa ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato».
«La sistemazione, che in molte parti d’Italia viene fatta dai comuni, ha comportato un accollo finanziario di 550.000 euro, salito a oltre seicento dopo l’efficientamento energetico, con impegnative rate per mettere a norma non solo la pista, ma anche la palestra, i campi da calcetto e tennis e per la revisione e la verifica delle strutture. Abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi che la concessione prevedeva, andando a togliere sostanze all’impegno sportivo».
«È vero che possiamo utilizzare ricavi commerciali derivanti dall’affitto dei locali, che però non bastano per coprire gli impegni nei confronti del comune; abbiamo rispettato al millesimo i nostri impegni. Il Comune, che è proprietario di tutto, ha messo solo le garanzie; con grande dolore, si è disinteressato alle nostre richieste come noi fossimo solo il bancomat per pagare il canone e i mutui e questo mi dà molto fastidio».
Si gioca solo grazie a una deroga triennale
L’amarezza del presidente Stefano Osti deriva dal fatto che una volta salito in serie A1 («Forse siamo stati troppo bravi, salendo subito») quell’impianto è diventato stretto per la federazione e solo una deroga del Comune ha consentito di continuare a rimanere a giocare in città.
«L’impianto non va più bene. Siamo riusciti a superare il periodo del covid a porte chiuse, senza incasso, ma a un certo punto abbiamo rischiato lo stop per la capienza ridotta. La deroga è stata ottenuta grazie a un progetto presentato nel settembre 2022, che non è stato nemmeno preso in considerazione, ben sapendo che nessuno avrebbe trovato i soldi».
«Dopo le vicende legate al fatto di disputare le semifinale scudetto a Follonica, con grande partecipazione di nostri tifosi, il problema andava affrontato con forza».
Dal 2025-26 le partite non più a Grosseto
«Dal 2025-26, in via Mercurio potranno giocare le giovanili ed eventualmente la serie B. La squadra di A1 si potrà allenare ma dovrà giocare da un’altra parte. I ritardi stanno vanificando gli sforzi per tenere in piedi la squadra. Vogliamo capire che cosa accadrà. Potrebbe avvenire per assurdo che l’attuale società termini di pagare tutti gli impegni, ma il bando di concessione va a finire ad altri che non hanno speso come noi 600mila euro e che traggano beneficio dai nostri interventi».
«Il problema della deroga era un problema che andava risolto, ora è un problema grave. Alla fine di questo campionato diventa un problema gravissimo. Il progetto è stato predisposto dall’architetto Fabrizio Casini ha ci ha aiutato a preparare un ampliamento per portare, con una tecnica abbastanza semplice e poche modifiche strutturali, la capienza a 1168 posti».
«Il costo di 920mila euro lo ritengo sostenibile e adeguato per una società che è un’eccellenza sportiva: noi siamo andati per due anni in Francia, Svizzera, Germania portando in alto il nome di Grosseto».
Comune escluso dal bando sport e periferie
«Il Comune, garantendo che avrebbe coperto i 220.000 euro ha partecipato al bando “Sport e periferie 2023”, che scadeva il 10 ottobre 2023 alle 12. Ho l’impressione che nei dipartimenti abbiano ritardato la presentazione e che i 56 milioni siano andati esauriti, visto che il Comune è stato escluso dal finanziamento».
«Ma il bello è che nessuno ci ha ancora informato: l’onorevole Rossi, che è nel posto giusto per sapere le cose prima degli altri, mi ha detto sotto Natale che sarebbe arrivata una risposta a gennaio-febbraio».
«Dieci giorni fa, causalmente, abbiamo scoperto dal deputato del Pd Marco Simiani, che la graduatoria è uscita il 22 dicembre. E questo significa che il Comune si è completamente disinteressato al bando».
«Ma sono altri episodi che mi hanno lasciato l’amaro in bocca: Il 24 novembre scorso il presidente della Firs, Sabatino Aracu ha inviato un promemoria al sindaco Vivarelli Colonna e all’onorevole Rossi per trovare una soluzione al problema dell’impianto, ma nessuno, e questa è anche maleducazione, ha mai risposto ad Aracu, che è rimasto molto male di questo atteggiamento poco collaborativo».
«In occasione dello storico esordio in Europa Cup contro l’Igualada, una delle storiche società spagnole – ha aggiunto Osti – abbiamo invitato sindaco e assessori. Si è presentato il presidente del consiglio Fausto Turbanti, che considero un tifoso. Il 16 dicembre erano tutti impegnati?»
«Una dimostrazione di scarsa considerazione, molto deludente e spiacevole. Vorrei capire se dobbiamo continuare a onorare tutti gli impegni o interrompere il pagamento dei mutui, come è stato fatto in passato da altre società. Ma noi siamo seri e andiamo avanti, ma vorremmo che la serietà fosse reciproca. Siamo considerati zero dall’Amministrazione, come se noi non esistessimo e dobbiamo ringraziare i nostri sponsor per il loro sostegno, altrimenti la situazione sarebbe ancora peggiore».
Il Circolo Pattinatori sta anche valutando per un anno di rinunciare alle coppe europee.
«Dal Comune abbiamo aiuti zero, interesse zero, così porterò la proposta al prossimo consiglio direttivo di non partecipare alla prossima Coppa Campioni o Wse Cup che sia. C’è tanta amarezza in chi s’’impegna. Si esalta quello che stanno facendo a Follonica e si dimentica Grosseto. Noi continueremo a cercare di fare altri risultati, con la vicinanza della gente, e aspettiamo che l’amministrazione batta un colpo, si faccia viva per dirci come vuole risolvere il problema dell’impianto, ormai non più procrastinabile. Il 31 luglio 2025 è davvero dietro l’angolo».
Palazzetto di via Marconi, le tappe della vicenda
Così il Circolo Pattinatori ricostruisce la vicenda.
- Luglio 2019, il Comune concede una concessione ventennale al Circolo Pattinatori, che per ristrutturare il centro sportivo polivalente, accedendo un mutuo di 550mila euro garantito dal Comune.
- Settembre 2022, la giunta approva lo studio di fattibilità tecnica ed economica di un progetto per la realizzazione di un palazzetto per l’hockey dal costo economico di 3,3 milioni. La delibera consente al Circolo Pattinatori Grosseto di avere una deroga triennale fino al 31 luglio 2025 per disputare nella pista di via Mercurio le gare di serie A1 nonostante una capienza di 370 posti. Il progetto naufraga nella primavera successiva per la mancanza di fondi.
- 9 ottobre 2023, la giunta comunale approva lo studio di fattibilità del progetto per ampiamento della struttura esistente per un importo di 920mila euro. Il nuovo impianto ospiterebbe 1.168 posti.
- 10 ottobre 2023, il Comune di Grosseto invia la partecipazione al bando “sport e periferie 2023”, chiedendo un importo di 700mila euro, impegnandosi a contribuire con soldi propri per 220.000 euro.
- 24 novembre 2023, il presidente della Fisr, Sabatino Aracu, scrive al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e all’ assessore allo sport, onorevole Fabrizio Rossi, ricordando che il provvedimento adottato in precedenza ha carattere di straordinarietà e chiede agli amministratori di confermare se i lavori saranno ultimati nelle date indicate.
- 20 gennaio 2024, il Cp Grosseto, dopo aver chiesto all’amministrazione notizie sul bando, senza ricevere risposte, viene a conoscenza dal deputato del Pd Marco Simiani che il Comune di Grosseto, con il progetto di ampliamento, non è rientrato tra gli interventi messi a finanziamento.
Il Comune: «I Pattinatori non hanno seguito la pratica»
Dal Comune arriva una replica, nella quale non mancano le accuse alla società del presidente Osti.
«L’impegno nel supportare questa realtà sportiva, al pari delle altre presenti sul territorio, è sempre stato massimo. È stata quest’Amministrazione a trovare la casa al Cp che non l’aveva più, indicando nell’impianto di via Mercurio la soluzione».
«È ovvio non sia possibile esaudire ogni richiesta, specie quando si parla di cifre sostanziose come quelle necessarie all’ampliamento dell’impianto. Risorse da sottrarre a lavori pubblici più urgenti per tutti i cittadini. Altrettanto vero è che i costi di una società nella massima serie sono tanti e il progetto sportivo della dirigenza del Cp è ambizioso e necessita di ingenti risorse».
«Il Cp, al momento dell’aggiudicazione dell’impianto nel 2019, già era a conoscenza delle potenzialità della struttura: il progetto di ristrutturazione era stato da loro elaborato, secondo le loro esigenze, in base a un bando nel quale loro avevano presentato il disegno di ristrutturazione a fronte di una concessione pluriennale».
«Evidentemente avevano valutato che quella struttura era adeguata al campionato che si accingevano a svolgere. Quando la squadra è salita di categoria, solo a quel punto la federazione sportiva di riferimento ha posto il tema della capienza. Però i lavori di ristrutturazione dell’impianto comunale di via Mercurio erano già stati ultimati, così come previsto dal progetto del Cp Grosseto».
Errata valutazione da parte della società
«Alla luce di tutto questo, appare chiaro vi sia stata, purtroppo, in primis un’errata valutazione da parte dei vertici della società, ponendo in opera un intervento edilizio insufficiente alle necessità della massima categoria».
«Una volta riscontrato l’errore, società e Comune si sono adoperati per ottenere una deroga, poi concessa dalla Federazione. Da quel momento in poi, il Municipio ha profuso il massimo sforzo senza fermarsi davanti alle oggettive difficoltà di bilancio: decine di incontri e riunioni tra società, sindaco, assessori, uffici, condividendo il percorso e cercando di intercettare finanziamenti posti in essere a livello nazionale e regionale».
«L’ufficio edilizia sportiva ha elaborato bandi e progetti affinché vi potessero essere da parte dello Stato e della Regione finanziamenti o fondi per ampliare l’impianto. Struttura, quella di via Mercurio, che lo si ricorda, è totalmente a norma, sia dal punto di vista edilizio, sia da quello della sicurezza. Quel che manca è la capienza richiesta dalla Federazione per la massima categoria e per la quale abbiamo ottenuto la suddetta deroga triennale».
«L’Amministrazione comunale, pertanto, ha elaborato un progetto di ampliamento della struttura, supervisionato dalla società che era stata preventivamente informata dell’impossibilità finanziaria che aveva l’Ente pubblico di agire con fondi propri».
«È stata dunque presentata, pienamente nei tempi, la domanda di adesione al bando Sport e periferie 2023, ma non ha trovato accoglimento, così come noto e pubblicato negli elenchi ufficiali accessibili a tutti già dal 22 dicembre scorso sul sito del ministero. Probabilmente chi non li ha consultati è proprio la società, non certo il Comune».
Anche la Regione non ci ha concesso fondi
«Così come abbiamo chiesto alla Regione Toscana nel mese di dicembre ’23 di inserire l’ampliamento dell’impianto di via Mercurio tra i fondi di Sviluppo e coesione, memori del fatto che anche in simili occasioni l’Ente regionale aveva approvato tali progettualità come finanziabili. Purtroppo la Regione non ha ritenuto opportuno accogliere la nostra richiesta e la risposta è giunta in settimana».
«Se proprio un difetto dobbiamo riscontrare, è stato quello di dare per scontato che il Cp avesse seguito la pratica che lo riguardava, consultando prontamente il sito del ministero per verificare l’accoglimento del finanziamento richiesto per l’impianto».
Nuovo incontro lunedì 5
«Lunedì 5 febbraio è in calendario un incontro tra sindaco, assessori allo Sport e ai Lavori pubblici e vertici del Cp, così da condividere, ancora una volta, la strada da percorrere».
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