GROSSETO. «La sicurezza urbana a Grosseto è al centro di un fallimento evidente: nonostante investimenti tra i più alti d’Italia, i dati mostrano un peggioramento netto della situazione cittadina. Le statistiche ufficiali parlano chiaro e delineano un’amministrazione che spende molto, ma senza una strategia realmente efficace».
A parlare è il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Giacomo Gori.
Spesa pubblica raddoppiata rispetto alla media nazionale
Nel 2023 il Comune di Grosseto ha destinato 80,5 euro pro capite al settore ordine pubblico e sicurezza. Una cifra che supera di oltre il doppio la media nazionale, pari a 38 euro pro capite (fonte: Dipartimento affari regionali, banca dati Open Italie).
«Un investimento così elevato dovrebbe corrispondere a un miglioramento percepibile della sicurezza cittadina – dice ancora Gori – E invece accade l’opposto».
Grosseto prima in Italia per rapine in abitazione
Secondo l’elaborazione del Censis su dati del Ministero dell’interno e Istat, la provincia di Grosseto è prima in Italia per incidenza di rapine in casa nel 2024, con 7 denunce ogni 100.000 abitanti.
«Un primato che segnala una grave inefficacia delle politiche locali – aggiunge il consigliere M5S – incapaci di produrre un effetto deterrente nonostante la spesa eccezionale».
Reati gravi in crescita: violenze su minori e criminalità diffusa
Le criticità non si fermano alle rapine. Grosseto è prima anche per violenza sessuale su minori di 14 anni, come rilevato dall’indagine annuale de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita.
L’indice generale di criminalità 2024 colloca la provincia al 20° posto nazionale, con un peggioramento di 7 posizioni rispetto al 2023 e un totale di 4.078 denunce ogni 100.000 abitanti, superiore alla media italiana.
Tra gli indicatori più critici emergono anche: truffe e frodi informatiche e i reati legati agli stupefacenti.
Una strategia inesistente: «Si lavora a compartimenti stagni»
Secondo il consigliere comunale Giacomo Gori, la causa non sarebbe la mancanza di fondi, ma l’assenza di una visione scientifica e integrata della sicurezza urbana. Un approccio che dovrebbe unire urbanistica, mobilità, welfare, riqualificazione dei luoghi degradati, cultura della legalità e tecnologie intelligenti.
«La sicurezza è un sistema complesso – spiega Gori – e richiede competenze e metodo. Qui si lavora per compartimenti stagni, senza una strategia reale».
Il consigliere denuncia anche la bocciatura di atti che proponevano convenzioni con Università e centri di ricerca per sviluppare un sistema innovativo di sicurezza urbana.
Tanti soldi sulla sicurezza, pochi sul disagio sociale
Mentre si investono oltre 80 euro pro capite in sicurezza, Grosseto è molto sotto la media nazionale nella spesa per il contrasto al disagio sociale: 17,1 euro a fronte dei 27,9 euro della media nazionale.
Un dato che evidenzia la mancanza di un approccio preventivo.
Prevenzione assente: mancano modelli predittivi e progetti di riqualificazione
«L’utilizzo di modelli predittivi, già impiegati in molte città italiane ed europee – dice Gori – permetterebbe di intervenire nelle zone e nelle fasce orarie più a rischio, in particolare per i furti in appartamento, percepiti dai cittadini come tra i reati più traumatizzanti».
Secondo Gori, servirebbe anche: riqualificare i “non-luoghi” urbani, ridare funzione agli spazi degradati, introdurre una videosorveglianza intelligente e progettata da esperti e costruire politiche di comunità.
Polizia municipale in difficoltà e normativa nazionale in ritardo
A complicare il quadro c’è anche una polizia municipale con risorse ridotte, nonostante Comune e Governo siano politicamente allineati. Una carenza che limita le capacità operative e l’efficacia degli interventi.
La conclusione di Gori è dura: «Grosseto non ha un problema di fondi. Ha un problema di competenza e di volontà politica. Spendere tanto senza una visione integrata dimostra che la città non viene progettata per essere sicura, moderna e inclusiva».
E aggiunge: «Cosa ci si può aspettare da un’amministrazione che pensa di risolvere il problema sicurezza con la militarizzazione della città?».



