Grosseto: il brand "biologico" per i mercati internazionali | MaremmaOggi Skip to content

Grosseto: il brand “biologico” per i mercati internazionali

La Regione è favorevole, per Grosseto si apre il percorso che porterà al biodistretto, sarà uno dei più grandi d’Europa
Un dettaglio della raccolta di alcuni pomodori

GROSSETO. Sostenere lo sviluppo del territorio, creando un brand conosciuto a livello internazionale.

Per puntare alla valorizzazione delle produzioni biologiche e naturali del territorio.

A partire da queste opportunità il Comune di Grosseto ha voluto farsi portavoce e soggetto referente per la costituzione di un biodistretto che ha tutte le potenzialità per diventare uno dei più grandi a livello europeo.

L’idea alla base del biodistretto è quella di determinare un legame strutturale tra il mondo agricolo, il settore turistico-ricettivo, quello dell’enogastronomia per fare della Maremma una realtà competitiva in grado di raccogliere le sfide legate all’economia del futuro.

un vigneto in Maremma
un vigneto in Maremma

Partendo da uno studio di fattibilità portato avanti dall’amministrazione comunale, è stato possibile individuare le caratteristiche del distretto che vede la presenza di oltre 1.128 aziende tra quelle biologiche di fatto e quelle in fase di conversione. La superficie agricola utilizzata dedicata all’agricoltura biologica risulta essere del 38,76%.

Biologico, il supporto della Regione

Il progetto ha trovato il supporto e l’approvazione da parte della Regione Toscana.

Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha presentato il progetto all’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi e all’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras.

Entrambi hanno riconosciuto l’importanza strategica del distretto biologico per la crescita di un territorio, come quello della Maremma, che fa delle eccellenze agroalimentari la sua punta di diamante.

Inizia così il percorso che porterà alla costituzione del biodistretto, che vedrà il coinvolgimento degli Enti locali di riferimento, degli agricoltori, delle associazioni di categoria agricole, delle associazioni locali di consumatori, ma anche associazioni legate al turismo e alla cultura e enti di ricerca.

 

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