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I grossetani tra le note del film su Kobe Bryant

30 anni uno, e 31 l’altro, hanno composto due inediti: i primi brani della colonna sonora dedicata all’ascesa di “Black Mamba”
Filippo Scandroglio e Damiani Zannetti (Danomay), tra gli autori della colonna sonora del docufilm su Kobe Bryant (esclusiva Amazon Prime Video)

GROSSETO. “Kobe, una storia italiana” è il titolo del docufilm uscito da poco su Amazon Prime Video. Nella storia raccontata dalle riprese risuonano due tracce composte da due grossetani doc.

Bryant, soprannominato anche “Black Mamba” è una stella del basket che la caduta dal suo viaggio in elicottero non ha mai spento. Cresciuto nei campetti di pallacanestro della provincia italiana dove giocava il babbo Joe, prima a Rieti, poi a Regio Calabria, a Pistoia, infine a Reggio Emilia, quella tracciata da Bryant è una favola dello sport.

Il docufilm racconta la storia del ragazzo che ha conquistato l’Italia facendo sfracelli nei campionati giovanili e finendo poi per debordare oltreoceano. Prima nella high school (Lower Merion, con cui vinse il titolo), poi direttamente nella Nba senza passare per il college, scelto da Charlotte, che lo cedette ai Lakers in cambio del serbo Vlade Divac. Del resto, i gialloviola avevano appena firmato un certo Shaquille O’Neal e potevano fare a meno di Divac.

Kobe debuttò in Nba a 18 anni, nel 1996. Ed è sempre rimasto nei Lakers, con cui ha vinto 5 titoli. Con la nazionale Usa ha vinto l’oro a Pechino 2008 e Londra 2012.

Kobe Bryant con la maglia della Libertas Pistoia, nel 1987. Aveva 9 anni
Kobe Bryant con la maglia della Libertas Pistoia, nel 1987. Aveva 9 anni

Le musiche dei talenti grossetani

A raccontare il percorso del campione, ci sono anche due brani di Filippo Scandroglio e Damiano Zannetti (in arte Danomay). I due grossetani hanno composto “Infallibile” e “Mamba“, due tracce dal ritmo rap che ben veste gli anni dell’ascesa del talento Kobe Bryant. Da venerdì 16 settembre i due brani sono disponibili in tutti i digital store.

Anche l’editore delle musiche è maremmano: Mario Cianchi (Roccastrada) de “Lanimale edizioni musicali”.

Matteo Curallo, il compositore della colonna sonora, ha contattato Danomay per includerci un suo primo pezzo inedito. Quindi anche Scandroglio, essendo il produttore di Damiano, è stato coinvolto da subito, incaricato di prendere la base e trasformarla in un pezzo che potesse essere in linea col loro stile.
Hanno sfornato un primo brano, che è finito per piacere così tanto al regista da fargliene richiedere un altro. «Abbiamo iniziato i primi giorni di luglio – racconta Filippo – Ci hanno dato un limite di tempo di circa due settimane. Abbiamo finalizzato la produzione che è poi stata ultimata con le fasi del mix (di Andrea Alunno) e del mastering (Eleven mastering)».

«Fino all’ultimo non sapevamo quando sarebbe uscito il docufilm – dice Filippo – quando lo abbiamo visto, siamo rimasti davvero soddisfatti: è bellissimo e la resa dei nostri brani è ottima. Siamo davvero onorati di aver fatto parte di questo progetto con i nostri due inediti».

Filippo Scandroglio e Damiano Zannetti

Filippo Scandroglio: da musicista a produttore

Filippo ha 31 anni, nato e cresciuto a Grosseto, si è diplomato al geometri, alternando ai disegni tecnici lo studio della musica. Un mondo, quello musicale, che lo ha coinvolto da quando aveva più o meno 15 anni. «Mio padre è chitarrista, ho iniziato in casa, mi ha trasmesso il suo amore per la musica – racconta Filippo – Ho frequentato poi delle scuole di musica e ho fatto parte dei primi gruppi di ragazzi suonando rock-blues. Ora mi piace suonare un po’ di tutto, ma anche scrivere».
«Insieme a Danomay ho iniziato a produrre, – specifica Filippo – scrivendo canzoni che io stesso magari non canterei, ma allo stesso tempo mi diverte molto contribuire a creare. A Grosseto ho soprattutto seguito le dritte di Michele Lipparini, l’insegnante di musica che ho seguito nelle varie scuole dove si spostava. Lipparini è stato uno di quelli che mi ha lanciato verso altri studi fuori città, come la scuola Sant Louis di Roma».

«La produzione è un mondo al quale mi sono avvicinato nel 2019 – prosegue – Iniziando da zero. Ho trovato un mondo molto affascinante, ho molto da scoprire e sperimentare, mi dà molta energia. Rimango comunque sempre molto legato alla performance live, il palco è il posto dove sento di esprimermi meglio».

Filippo e Damiano si conoscono da anni, e lavorando insieme hanno inaugurato una collaborazione che porterà ad un nuovo prossimo album. «Io e Danomay lavoriamo praticamente in simbiosi, scriviamo anche per altri artisti. A breve mi trasferirò a Milano per portare avanti altri progetti con lui. Stiamo facendo il nostro primo disco insieme, dove mi occupo soprattutto della parte musicale. L’uscita è prevista tra la fine 2022 e l’inizio del 2023».

Damiano Zannetti (Danomay): da Barbanella a Milano

Damiano, grossetano classe 1992, è conosciuto nel mondo musicale come Danomay. A Grosseto ha frequentato il commerciale come scuola superiore, e conosce Filippo da anni. Anche se non marcavano gli stessi corridoi, è stata la comune passione per la musica a farli incontrare. Prima della pandemia hanno iniziato a collaborare più serratamente a livello artistico, e il nuovo disco in prossima uscita, avrà radici rap, ma anche una vena di contaminazione.

Linterpretazione di Danomay in entrambe le tracce dedicate al docufilm, è frutto di una lunga ricerca, che vuole rendere omaggio alla carriera e alla mentalità di uno degli atleti più carismatici e vincenti della storia. «Mi sono riletto le sue parole, ho guardato le sue interviste ripercorrendo la sua storia – racconta Damiano – Volevo che le canzoni non parlassero soltanto di basket ed ho provato ad usare lo sport come metafora per qualcosa di più ampio. È impossibile essere all’altezza di un fenomeno come Bryant ma per fare canestro devi comunque tentare il tiro».
Damiano Zannetti (Danomay)
Così, insieme a Filippo, Damiano ha guardato il canestro e ha tirato, centrandolo non per una, ma per ben due volte.
Damiano è attualmente a Milano per far muovere altri importanti passi al suo progetto di crescita artistica. Dopo i buoni risultati che lo hanno visto tra i finalisti nel Premio Fabrizio De André (2020) e del concorso “L’Autore -il mestiere della musica” (2021), ora sta attualmente collaborando come autore con diversi artisti e ultimando appunto il suo primo album.

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