ORBETELLO. Il governo ha stanziato 10 milioni di euro per affrontare l’emergenza del granchio blu nel biennio 2025-2026. Le risorse, annunciate dal commissario straordinario Enrico Caterino, serviranno a finanziare piani di contenimento, smaltimento e monitoraggio della specie aliena che sta devastando le coste italiane.
Dopo Veneto ed Emilia Romagna, anche la Toscana entra ufficialmente nel programma di intervento, con la laguna di Orbetello tra le aree considerate più critiche. «Non possiamo radicare in modo permanente il danno ai nostri mari – ha dichiarato Caterino – occorrono azioni rapide e coordinate. Il piano non risolverà tutto, ma rappresenta un primo passo concreto».
Orbetello, laguna assediata
La peschiera di Ansedonia, affacciata sulla laguna di Orbetello, è tra le zone più colpite. I pescatori raccontano di reti distrutte e di giornate in mare trasformate in battute di “cattura forzata” dei crostacei.
Solo da luglio sono stati raccolti oltre 600 quintali di granchi blu, con picchi di 10 quintali al giorno. «È diventato impossibile uscire in barca – spiega un pescatore locale – le reti si riempiono di granchi, si rompono e ricucirle non ha più senso. Così non riusciamo a lavorare».
Una minaccia che si espande
Il Callinectes sapidus, originario delle coste americane, si riproduce più volte all’anno e nel Mediterraneo non sembra conoscere la fase di quiescenza invernale che limita la sua diffusione in patria.
È vorace, resistente e adattabile a diverse salinità e temperature, e minaccia non solo la pesca, ma anche l’equilibrio ecologico delle lagune e delle aree costiere.
Orbetello è solo uno degli epicentri toscani: catture massicce si registrano dall’Argentario fino a Marina di Carrara.
Tra danno e opportunità
Se contenere la specie è difficile, cresce l’idea di trasformarla in risorsa economica. In altri Paesi il granchio blu è già commercializzato come prodotto ittico di pregio.
Ad Orbetello, il comitato Orbetello Bene Comune propone la nascita di una filiera dedicata, con strumenti di pesca mirata e laboratori di trasformazione. «Il danno è sotto gli occhi di tutti – spiegano dal comitato – ma possiamo provare a trasformare l’invasione in un’opportunità di lavoro e sviluppo, a patto che ci sia sostegno istituzionale».
L’attesa delle comunità locali
Nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo istituzionale e un incontro con i pescatori della laguna per definire le prime misure operative.
La comunità resta divisa tra rabbia e speranza: da un lato la perdita quotidiana di reddito, dall’altro la possibilità che fondi e progetti riportino Orbetello al centro di un modello innovativo di gestione ambientale.




