GROSSETO. La Maremma protagonista al concorso “Miglior sommelier d’Italia 2026” firmato Assosommelier. Nella fase finale andata in scena domenica 14 dicembre nella sede nazionale dell’associazione a Perugia, due professionisti della delegazione di Grosseto hanno conquistato i primi due gradini del podio, distinguendosi tra i 20 finalisti provenienti da tutta Italia.
A vincere il titolo di Miglior Sommelier d’Italia 2026 Assosommelier è stata Katia Giovinazzo, mentre il secondo posto è andato a Massimo Groppi, delegato Assosommelier di Grosseto. Un risultato che accende i riflettori sulla qualità della formazione e della professionalità maturate nel territorio maremmano.
Le prove del concorso
Il concorso, promosso da Assosommelier – associazione che conta oltre 15mila iscritti in Italia – ha visto i finalisti affrontare prove complesse e altamente selettive: un test scritto sull’enografia italiana, una degustazione tecnica e una prova pratica di servizio, pensata per simulare il lavoro nella ristorazione di alto livello. La premiazione si è svolta la sera stessa durante la cena di gala a La Scuderia Eventi di Torgiano, alla presenza della presidente Antonella Posta, del direttore generale Davide Marotta e della commissione giudicatrice.
Katia Giovinazzo è stata premiata per le sue competenze professionali maturate in anni di esperienza presso strutture di eccellenza della provincia di Grosseto e dell’Alto Adige, oltre che per il suo impegno come docente nei corsi da sommelier.
«Questo risultato non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza – ha commentato Giovinazzo – Il mio obiettivo è condividere l’esperienza acquisita con chi ha già intrapreso o vorrà intraprendere il percorso professionale nel mondo del vino».
Accanto a lei, sul podio, Massimo Groppi, figura di riferimento della delegazione grossetana e da anni impegnato nella formazione dei sommelier.
«Il risultato ottenuto dalla delegazione di Grosseto, che conta oltre 300 iscritti, è motivo di grande orgoglio – ha dichiarato Groppi – Conferma il valore del lavoro svolto come docenti e l’attenzione verso i giovani che vogliono costruire una professione nella ristorazione e nell’accoglienza vitivinicola. Il 2026 per noi si apre sotto una buona stella, anzi due».





