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Giacomi vince il campionato nazionale Uisp

A Marco dopo la vittoria viene subito in mente il babbo Claudio, una figura che lo ha ispirato e gli ha trasmesso una grande passione: quella per il ciclismo
Marco Giacomi con la maglia e con la coppa

GROSSETO. Quando ha tagliato il traguardo ha alzato le braccia al cielo. A Marco Giacomi è venuto in mente subito il padre Claudio, scomparso due anni fa. «Lui è stato la mia guida e il mio punto di riferimento del ciclismo – racconta Giacomi – e non solo il mio».

Il portacolori del Team Marathon Bike ha vinto il campionato nazionale Uisp di ciclismo su strada, trionfando a Porcari. La dedica per la vittoria non poteva che essere per suo babbo: «Per quasi 30anni è stato responsabile tecnico del settore giovanile pista della Federazione per il Lazio – ricorda Giacomi – e ha insegnato il ciclismo a molti ragazzi. Proprio a lui devo la passione per questo sport».

Marco Giacomi con la coppa

Carabiniere in servizio nella stazione di Roccastrada, accanto a lui ci sono sempre due tifose speciali, che non dimentica di omaggiare: «Ringrazio mia moglie Valentina e mia figlia Sofia per il supporto che mi danno – dice Giacomi – Questa vittoria è anche per loro».

La gara di Giacomi: l’ascesa del Monte Carlo

A Porcari il tracciato disegnato era molto impegnativo: cento chilometri con sei giri, gli ultimi due resi particolarmente difficili dall’impegnativa ascesa del Monte Carlo. Dopo una fuga importante che è arrivata ad avere oltre tre minuti di vantaggio, il gruppo si ricompatta nella parte finale della corsa. Poi se ne vanno in dieci: è l’azione decisiva. Restano in quattro a giocarsi la maglia tricolore in volata: Giacomi precede Roberto Benedetti, Salvatore Talia e Carlo Bugliani.

Per Giacomi è la seconda impresa stagionale, dopo quella centrata nel Trittico di Maremma.

«Avevamo due obiettivi in questa annata – racconta – e onestamente sembravano inarrivabili. Li abbiamo centrati entrambi e, devo ammetterlo, con un po’ di stupore. La vittoria del Trittico di Maremma in particolare è arrivata solo grazie al grande impegno di tutti i compagni di squadra che hanno contribuito, ciascuno con le proprie possibilità, sacrificandosi in ogni occasione e permettendomi di regalare alla squadra il trofeo del buttero».

L’amore vero per il ciclismo

Marco Giacomi è tornato in gara dopo essersi preso una pausa dalle competizioni, tra il 2019 e il 2021.

«Qualche impegno lavorativo e un po’ di scoraggiamento mi avevano allontanato dalle corse – racconta Giacomi – Ora vedo con molto piacere che negli ultimi periodi i controlli antidoping sono frequenti anche qui in Maremma: io stesso sono stato sottoposto al test nel mese di aprile e ne sono felice. Mi sento parte del movimento del ciclismo amatoriale e apprezzo che l’ambiente possa essere più pulito e controllato».

Per Giacomi è stata importante la chiamata di Maurizio Ciolfi, patron del Marathon Bike. «Quello che mi spinge ora a partecipare alle gare amatoriali – rivela il campione nazionale Uisp – è solo la ricerca del divertimento attraverso la condivisione di questa grande passione con altri che come me apprezzano il confronto e le sfide: nel Marathon Bike ho trovato proprio questo. Puro divertimento e condivisione senza esasperazioni, che hanno poco a che fare con lo sport amatoriale, anche se non deve mancare la voglia di mettersi in gioco e primeggiare. In questo i controlli antidoping possono aiutare: credo che al di là delle vittorie e dei record ciò che veramente resta sono solo i valori che il ciclismo ci insegna».

 

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