Funghi in anticipo in Maremma. Porcini ovunque. Ecco le regole | MaremmaOggi Skip to content

Funghi in anticipo in Maremma. Porcini ovunque. Ecco le regole

Boschi già pieni di porcini. Ma quanti chili di funghi si possono raccogliere, di che dimensione, e dove? Per la raccolta dei funghi sono numerose le regole da seguire e una riguarda anche l’utilizzo della plastica nel bosco (vietatissima). Il naturalista Giacomo Radi ci indica un comportamento etico su una delle attività più praticate in Maremma
La famiglia di funghi trovata a Murci
Funghi nel bosco, in Maremma sono in anticipo

MAREMMA. Dalle Colline Metallifere ai territori dell’Amiata il segno che i funghi sono già spuntati è dato dall’ingente presenza di auto all’ingresso dei castagneti e dei boschi in generale.

Non solo: sono già tantissime le fotografie pubblicate sui social dove si vedono panieri pieni di porcini.

La stagione dei funghi, momento culminante dell’anno per i molti appassionati, è ufficialmente iniziata. Le piogge consistenti hanno infatti portato con un po’ di anticipo rispetto agli anni passati questa bella novità. 

Funghi porcini

Ma se i panieri hanno già iniziato a riempirsi, il grosso delle raccolte, o perlomeno delle ricerche, è atteso per il prossimo fine settimana.

Non mancheranno però anche i controlli e se non si vuole occorrere in sanzioni – ma sopratutto nel sequestro dei funghi appena raccolti – è necessario essere in regola con le varie normative.

Tutte le regole sulla raccolta

Per quanto riguarda la Toscana, infatti, esistono delle regole precise. Chi vuole raccogliere i funghi nel solo territorio del Comune di residenza non deve munirsi di alcuna autorizzazione, basta che porti con sé un documento di identità.

Chi vuole raccoglierli fuori del Comune di residenza è invece tenuto ad effettuare un versamento (13 euro per l’autorizzazione personale semestrale o 25 per l’annuale) sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, un bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946), oppure un versamento tramite IRIS, la piattaforma della Regione Toscana per i pagamenti su servizi toscana.

La ricevuta deve riportare la causale ‘Raccolta funghi’ e le generalità del raccoglitore e va conservata e portata con sé al momento della raccolta, insieme a un documento di riconoscimento. Chi è però residente nei territori classificati come montani ha diritto a una riduzione del 50% sugli importi.

Quanti funghi si possono raccogliere e di che dimensione? 

I funghi sequestrati dalla polizia provinciale

Ma quanti funghi si possono raccogliere? Anche questo è un dato importante da conoscere. Il limite di raccolta giornaliero per ogni persona è di tre chilogrammi a testa, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari concresciuti di peso superiore; il tetto giornaliero sale a dieci chili solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana, facciano la raccolta nel proprio comune di residenza.

Ci sono anche dei limiti di dimensione, è infatti vietata la raccolta dei porcini nel caso in cui la dimensione del cappello sia inferiore a 4 centimetri. L’ultima regola, non per importanza, riguarda le modalità di raccolta: è vietato l’impiego di sacchetti di plastica per la raccolta. 

Infine un abbigliamento adatto alle condizioni meteo e all’ambiente che si intende visitare, un’adeguata preparazione fisica, la conoscenza del territorio, unite a prudenza e attenzione, possono contribuire a evitare incidenti anche seri.

Nei prossimi giorni, come di consueto, è in programma l’apertura degli sportelli micologici Asl con giorni ed orari stabiliti e la presenza di un micologo, le informazioni saranno aggiornate nella pagina dedicata.

Il naturalista Giacomo Radi
Il naturalista Giacomo Radi

L’opinione del naturalista

Giacomo Radi, esperto naturalista, parla di un grande stress per il bosco in questo periodo: «La raccolta dei funghi che è già inizia in gran carriera è un momento critico per il bosco, nonostante sia una tradizione. È infatti diventato un fenomeno di massa e soprattutto, coadiuvato dai social,  praticato anche dai super improvvisati».

Ci sono poi le leggende da sfatare: «È importante sapere anche come vanno raccolti i funghi – dice Radi – non vanno infatti tagliati col coltello basta rotearli alla base e staccarli, perché non hanno radici. Noi raccogliamo il corpo fruttifero dei funghi, la parte visibile, quello sottostante è il micelio che in alcuni casi può essere lungo anche decine di metri, andando ad unirsi alle radici delle piante».

Un comportamento etico

Radi spiega che la raccolta deve rispettare varie regole, e prima di tutto è importante essere consapevoli perché ci sono sempre dei pericoli. «Distruggere i funghi è sciocco e vietato. Questo perché si alterano gli equilibri del bosco. È sempre dannoso scalzare il sottobosco con bastoni e rastrelli, perché vai a devastare l’humus e l’umidità del letto di foglie, dove c’è una vita incredibile».

Un’altra cosa importante quando si va nel bosco è quella di mantenere un codice etico: «Non urlare – spiega Radi – non serve a niente e si va a disturbare la fauna che scapperà in modo scomposto. Per non perdersi è utile portare rilevatori gps. Inoltre è bene non andare in giro con i cani senza guinzaglio, perché crea scompiglio tra la fauna e tra i padroni».

Il naturalista sconsiglia anche di utilizzare le app per il riconoscimenti dei funghi se destinati al consumo: «Se l’app serve per districarsi nel mondo dei funghi va bene, ma non va utilizzata per capire se mangiarli o meno, il rischio è stare male o peggio». Infine la regola del buon senso: «Si raccogliere solo quello che serve, evitando gli eccessi per non creare un problema per l’ecologia del bosco». 

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