Fratin: «Il rigassificatore non va in Liguria. Cerchiamo altre soluzioni» | MaremmaOggi Skip to content

Fratin: «Il rigassificatore non va in Liguria. Cerchiamo altre soluzioni»

Il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin a villa Mussio: «Il rigassificatore non va più in Liguria, sono allo studio altre location»
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin intervistato da Cristiano Marcacci e il rigassificatore in porto a Piombino
Il ministro Gilberto Pichetto Fratin intervistato da Cristiano Marcacci e il rigassificatore in porto a Piombino

VENTURINA TERME. Una cosa ormai è certa: non è più nei piani del Governo, e della Regione Liguria, lo spostamento del rigassificatore a Vado. Lo ha detto, senza girarci troppo intorno, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, intervistato dal direttore del Tirreno, Cristiano Marcacci, nel corso di un incontro pubblico a Villa Mussio, la sera di lunedì 18 agosto.

Ma il ministro ha anche detto che il Governo sta cercando soluzioni alternative, qualche altra possibile location. Senza indicarne neppure una, sia chiaro, al momento si parla di sondaggi.

Il ministro ha anche parlato dell’investimento Metinvest, importante per Piombino, e che la location è stata scelta proprio per la presenza del porto. Non ha legato direttamente il rigassificatore a Metinvest, ma certo il tema energetico in qualche modo è collegato.

Niente Liguria, si cercano altre soluzioni

Che la destinazione ligure non fosse più sul tavolo era evidente da tempo. Il cambio netto di direzione, da Toti all’ex sindaco di Genova, Marco Bucci, ha fatto mutare anche la linea del Governo. E questo farà allungare i tempi, inutile girarci intorno. Perché una nuova location, impossibile adesso ipotizzare quale possa essere, dovrà essere vicina alle dorsali del gas e avrà bisogno di infrastrutture di collegamento. Senza dimenticare l’impatto sociale. Perché dove l’impianto c’è già in qualche modo puoi farlo “digerire”, dove dovesse arrivare ci sarebbero battaglie da combattere.

Piombino, anima industriale da sempre, rimane comunque un posto ideale per un impianto del genere. 

Al momento quindi, ma lo scriviamo ormai da giorni, il rigassificatore resta in porto a Piombino, nonostante prosegua la raccolta di firme dei comitati. Le decisioni si prendono a Roma, in queste cose. E anche il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, che pure non ha mai mutato linea, alla fine dovrà arrendersi all’evidenza. Anche perché, e qui la questione è politica, essendo dello stesso partito della premier Meloni può alzare i toni fino a un certo punto.

Ma la stessa “impotenza”, ci venga scusato il termine, l’avrebbe avuta un qualunque altro sindaco. Perché il piano energetico nazionale, l’ha ribadito lo stesso Pichetto Fratin lunedì sera, dipende anche dai rigassificatori. Soprattutto da quando sono stati chiusi i rubinetti russi e il gas arriva solo dall’Algeria.

In Toscana ce ne sono due, uno a Livorno al largo e uno a Piombino, in porto. E ci resteranno ancora a lungo.

Non tutti sono contrari, la città è divisa

Anche la città di Piombino su questo aspetto è divisa. Ci sono i comitati, che hanno raccolto un migliaio di firme e vanno avanti con i banchetti in piazza (il prossimo mercoledì 19 mattina, dalle 9 alle 13 in piazza Gramsci, c’è anche una petizione on line, QUI), che chiedono il rispetto degli accordi, puntando soprattutto sul tema della sicurezza. Del resto la nave, che poi è un’installazione industriale, è a due passi dal centro della città.

Ma al tempo stesso ci sono gli operatori del porto, nessuno escluso, che con il rigassificatore stanno lavorando. Con l’acciaio di fatto fermo, e per le nuove acciaierie ci vorranno alcuni anni, al momento è una delle poche occasioni di lavoro per centinaia di persone. In un momento di crisi pesante è una boccata d’ossigeno.

Sulla stessa linea sono gli industriali che, da tempo, hanno preso una posizione chiara: il rigassificatore deve restare. 

Autore

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.