FOLLONICA. Nella città del golfo sono ormai tantissimi i fondi, ma anche direttamente i garage, che sono stati trasformati in vere e proprie abitazioni affacciate sui marciapiedi.
Appartamenti di certo non luminosissimi, per usare un eufemismo, con finestre ricavate dove possibile. Si tratta di abitazioni il più delle volte impiegate per il turismo, dove, volenti o nolenti, il senso della privacy si allenta, diventando un tutt’uno con il piano strada.
Insomma, soluzioni che mostrano facilmente i loro limiti caratteristici, ma che per ragioni spesso del tutto economiche sono diventati di gran moda a Follonica.
Ad essere trasformati in abitazioni sono i fondi commerciali sfitti, o porzioni di essi, e i garage. Tutte strutture che chiaramente non nascono con uno scopo residenziale. Il commercio cambia, evolve e si ridimensiona e così anche le attività commerciali vengono chiuse o ridotte di dimensione.
Ed è proprio nei fondi commerciali non più attivi che spuntano come funghi i piccoli appartamenti affacciati sui marciapiedi.
Il decreto che agevola il cambio di destinazione d’uso
Con il Decreto salva casa sono state notevolmente semplificate le procedure per il cambio di destinazione d’uso degli immobili. Operazioni piuttosto rilevanti, che permettono ai cittadini di riconfigurare il proprio patrimonio immobiliare, e che adesso si possono eseguire con facilità.
In passato l’unico modo per effettuare un mutamento d’uso rilevante era richiedere un permesso di costruire, mentre oggi, in alcuni casi, si può procedere anche solo con la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Un dato che da solo spiega il perché di tante nuove soluzioni abitative.
Gli strumenti urbanistici come rimedio, parla Giommoni

Solo gli strumenti urbanistici possono limitare il dilagare di appartamenti nei garage o nei fondi: «Dovrebbero essere gli strumenti urbanistici a porre regole – spiega l’architetto Stefano Giommoni – Dove si perde tessuto commerciale le dotazioni collettive si impoveriscono, è automatico. Quindi l’obiettivo dovrebbe essere disciplinare con rigore i cambi di uso».
Già nel vecchio regolamento urbanistico del Comune di Follonica erano state individuate le strade del commercio – come via Roma – dove non è consentito il cambio d’uso, ma la questione adesso riguarda gran parte della città. «La valutazione – spiega Giommoni – dovrebbe essere estesa a porzioni di territorio che prima non erano state prese in considerazione e che oggi sono interessate da questo fenomeno».
Il carico sulla città è oggettivo: «Sono tante le implicazioni che si creano se si costruiscono case nei garage o nei fondi – prosegue Giommoni – e questa condizione va estesa a decine di casi che sommati diventano un problema urbanistico, sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico che per le dotazioni di parcheggi o per l’occupazione dello spazio pubblico. Sono elementi che poi vanno a condizionare la vita di tutti».



