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Follonica, il sindaco Buoncristiani esclude Riccardo D’Ambra dalla maggioranza

Il consigliere di Prima Follonica fuori dalla coalizione di centrodestra: lettera durissima del sindaco e nota congiunta delle liste. La scintilla è stata l’interrogazione sul piano strutturale
Riccardo D'Ambra e il sindaco Matteo Buoncristiani
Riccardo D’Ambra e il sindaco Matteo Buoncristiani

FOLLONICA. Dopo mesi di tensioni e accuse, la maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Matteo Buoncristiani ha messo fine al rapporto politico con il consigliere Riccardo D’Ambra, leader della lista civica Prima Follonica.

Una rottura annunciata e arrivata al culmine con una lettera ufficiale del sindaco, che sancisce l’esclusione del consigliere dalla coalizione.


La lettera del sindaco Matteo Buoncristiani

Il sindaco ha inviato a D’Ambra un messaggio formale che chiude ogni spazio di collaborazione:

«Ti scrivo a nome della maggioranza di Governo per comunicarti la nostra decisione di interrompere il rapporto di collaborazione politica tra te e la nostra coalizione. (…) Purtroppo, il tuo atteggiamento e le tue azioni hanno causato disagi e un profondo malessere all’interno della nostra Amministrazione».

E ancora: «In particolare, le pressioni esercitate su una specifica questione, che peraltro non ti vede estraneo, hanno reso la situazione insostenibile».

Il primo cittadino accusa D’Ambra di aver oltrepassato i limiti del confronto politico, arrivando a colpire uffici e dipendenti comunali:

«Le condizioni per una collaborazione costruttiva e leale non sussistono più. Per questo motivo, il rapporto tra le parti deve considerarsi concluso».


La posizione della maggioranza di centrodestra

A rafforzare la scelta del sindaco è arrivata una nota congiunta firmata da tutte le forze politiche della coalizione: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Buoncristiani Sindaco, Insieme per Follonica, Follonica nel cuore e In movimento per Follonica.

Il comunicato è netto:

«L’atteggiamento del consigliere d’Ambra ha compromesso il rapporto con la maggioranza e minato la serenità della struttura comunale. Condanniamo fermamente gli attacchi, del tutto ingiustificati, rivolti ad alcuni dipendenti comunali, colpevoli solo di svolgere il proprio lavoro con responsabilità».

La maggioranza ribadisce così la volontà di portare avanti una politica basata su rispetto, correttezza istituzionale e spirito di squadra.


La rottura con D’Ambra: dalle accuse di febbraio al gruppo misto

Il conflitto tra D’Ambra e la coalizione non nasce oggi. Già a febbraio il consigliere aveva denunciato le “logiche di spartizione tra partiti” nelle decisioni dell’amministrazione (👉 leggi l’articolo di Maremma Oggi).

Quella scelta portò D’Ambra a creare un gruppo misto di maggioranza, isolandosi di fatto dal resto della coalizione. Da allora il rapporto non si è più ricucito, fino all’epilogo di oggi.


La goccia che ha fatto traboccare il vaso: il piano strutturale

A far esplodere lo scontro finale è stata un’interrogazione presentata da Prima Follonica sul piano strutturale.

L’atto, inviato il 22 settembre, non è stato inserito nell’ordine del giorno del consiglio comunale del 29 settembre, come previsto dal regolamento.

Dura la reazione di D’Ambra:

«Il presidente del consiglio si è disinteressato del ritardo nella protocollazione, impedendo che l’interrogazione fosse discussa al primo consiglio utile, come stabilisce il regolamento. Perché gli uffici avrebbero presumibilmente formato tali atti? Perché proprio adesso, quando era in corso il procedimento di adozione del nuovo Piano Strutturale?».


La replica di Prima Follonica: «Fatti gravi da chiarire»

Il gruppo civico non si ferma e annuncia battaglia:

«Siamo certi che il sindaco saprà far luce e impedire rallentamenti sulla ricerca della verità, trattandosi di fatti gravi se comprovati. Tutte queste premesse dovrebbero incuriosire l’opinione pubblica a leggere l’interrogazione e a porsi delle domande».

Prima Follonica rivendica così il proprio ruolo di opposizione critica e di controllo sull’operato dell’amministrazione.


Gli equilibri politici a Follonica cambiano

L’esclusione di D’Ambra ridisegna il quadro politico follonichese. La maggioranza di Buoncristiani si ricompatta, ma perde un consigliere che – pur eletto in sostegno al sindaco – da oggi sarà ufficialmente fuori dalla coalizione.

Un passaggio che potrebbe influenzare i futuri equilibri consiliari e aprire nuovi scenari per le sfide amministrative della città.


Una maggioranza fragile

Il caso D’Ambra mostra quanto fragile possa essere la coesione di una maggioranza. Da un lato il sindaco e i partiti che parlano di «serenità minata», dall’altro un consigliere che accusa la giunta di scarsa trasparenza e chiede chiarezza sul piano strutturale.

Una cosa è certa: la politica di Follonica dovrà fare i conti con un nuovo scenario, più complesso e meno compatto di quanto immaginato a inizio mandato.


La posizione di PrimaVera Civica: «Solidarietà a D’Ambra, degrado istituzionale in città»

Sul caso è intervenuta anche l’opposizione di PrimaVera Civica, che ha espresso pieno sostegno al consigliere D’Ambra e ha duramente attaccato la maggioranza e il sindaco Buoncristiani.

«La misura è colma e PrimaVera Civica non può restare in silenzio davanti a questo modo di comportarsi nelle Istituzioni – si legge nella nota –. Quanto accaduto al consigliere D’Ambra rappresenta l’ennesima conferma del degrado istituzionale in cui è precipitato il governo cittadino».

Il gruppo ha rivolto solidarietà al consigliere di Prima Follonica, ma ha allo stesso tempo puntato il dito contro il sindaco e il presidente del consiglio comunale, definiti «primi responsabili di un comportamento che mina il rispetto delle regole».

Secondo PrimaVera Civica, il rinvio dell’interrogazione sul piano strutturale presentata da D’Ambra lo scorso 22 settembre, che avrebbe dovuto essere discussa nel consiglio del 29 settembre, è la prova di un atteggiamento «arbitrario e inopportuno».

«Le regole non sono un optional né un fastidio da aggirare, sono il fondamento minimo della convivenza politica – prosegue il comunicato –. Chi governa deve esserne garante, non il primo a calpestarle».

Durissimo l’affondo finale:

«Questo episodio dimostra una volta di più la pochezza di una classe dirigente che confonde l’autorità con l’arroganza e la trasparenza con l’insabbiamento. Una gestione della cosa pubblica approssimativa e autoreferenziale che lascia la città nel pantano».

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