PIOMBINO. Cresce la preoccupazione per gli stipendi non pagati ai lavoratori di Liberty Magona. Si rende a questo punto necessaria ed urgente la cessione dell’industria ad un soggetto solido e capace.
Lo dicono con chiarezza il sindaco Francesco Ferrari e l’assessora al lavoro, Sabrina Nigro.
Mentre Fratelli d’Italia, coordinamento comunale di Piombino, replica alle parole di Marco Simiani e Laura Boldrini. Spiegando che è grazie all’apertura delle linee di credito del ministro Urso che Magona è ancora in piedi.
Situazione inaccettabile
«È inaccettabile che, dopo mesi di impegno costante da parte del Governo, dei sindacati e del Comune, le famiglie dei dipendenti possano trovarsi in questa difficoltà – dicono Sabrina Nigro, assessora al Lavoro, e Francesco Ferrari, sindaco di Piombino – L’auspicio è che le pressioni congiunte delle istituzioni e delle rappresentanze sindacali possano portare ad una soluzione nel più breve tempo possibile».
L’alternativa deve essere stabile e seria
Non basta il fatto che un altro soggetto gestore arrivi in termini rapidi, ma anche che l’alternativa porti ad una soluzione industriale che sia stabile e seria.
«Al contempo la vicenda deve essere il preludio a una soluzione industriale stabile e seria: Liberty Magona e i suoi dipendenti, oltre che l’intera città, meritano di avere un soggetto industriale solido, capace di assicurare continuità produttiva, sviluppo e tutela dei posti di lavoro. Il Comune di Piombino continuerà a seguire da vicino ogni sviluppo, con la volontà di collaborare con tutti i soggetti coinvolti al fine di giungere il prima possibile alla acquisizione dell’azienda da parte di un nuovo soggetto».
Il coordinamento di Fratelli d’Italia: «Magona in piedi grazie ad Urso»
Il coordinamento di Fratelli d’Italia replica alle parole dei deputati del Pd, Marco Simiani e Laura Boldrini, che avevano indicato il ministro Urso fra i responsabili della situazione complicatissima di Liberty Magona.
«Se mai fosse stato necessario provare la distanza di questo Partito Democratico dai territori, dai cittadini e dai problemi – scrivono dal coordinamento piombinese del partito della Meloni -, gli onorevoli Boldrini e Simiani hanno dato oggi un decisivo contributo. Accusano il Governo di essere responsabile della crisi Magona e privo di una strategia».
«L’unica cosa che ci sentiamo di non contestare è la solidarietà ai lavoratori, il cui stipendio non è ancora stato pagato; ma si sa, con la solidarietà di un deputato non si mangia. Serve di più. E questo è ben chiaro al Ministro Urso e al suo dicastero».
«Il Governo in tutti questi mesi ha lavorato alacremente evitando la chiusura degli impianti. E lo ha fatto, per esempio, mediante l’apertura di linee di credito consistenti. Questo perché c’era e c’è la consapevolezza che solo tenendo in vita la produzione, per quanto a regime ridotto, si tutela l’occupazione e si permette una rapida cessione dell’azienda».
«Magari i Governi a guida Pd del passato avessero dimostrato concretezza e visione di fronte alle problematiche industriali della nostra città!»
Massima pressione politica da Governo e Amministrazione
«L’obiettivo prioritario – proseguono – è assicurare il pagamento degli stipendi ai lavoratori, e per questo siamo certi che Governo e Amministrazione comunale eserciteranno, assieme ai sindacati, la massima pressione politica. Ma l’altra inderogabile esigenza è quella di governare un rapido passaggio di proprietà dell’azienda in favore di chi – e di interessati ce ne sono – dimostri meriti e solidità».
«La visione del Governo, di cui dubitano Boldrini e Simiani, si misurerà presto».
«A loro ricordiamo la massima del console romano Appio Claudio Cieco “ognuno è artefice del proprio destino”; se continueranno a fare affermazioni radicalmente opposte alla realtà, a chiara conoscenza di tutti i lavoratori interessati, il loro destino politico e quello del partito di appartenenza è segnato, relegando quest’ultimo ancora per molto tempo all’opposizione. E di questa circostanza ci guadagnerà il nostro Paese».