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Femminicidio di Capalbio, si va verso il processo

La tragedia il 6 dicembre dell’anno scorso: accoltellò la moglie e poi tentò di dar fuoco al cadavere ma rimase ustionato
Elena e Adrian Luminita
Elena Madalina Luminita con il marito Adrian in una foto pubblicata su Facebook

CAPALBIO. Il 6 dicembre del 2020, a Pescia Fiorentina, Elena Madalina Luminita, 32 anni, fu uccisa a coltellate dal marito Adrian Luminita, che appiccò  le fiamme al salotto, forse nel tentativo disperato di cancellare le traccia di quel terribile femminicidio. Tra pochi giorni l’uomo, che dal giorno dell’arresto, dopo essere stato ricoverato all’ospedale in seguito alle ustioni riportate, si troverà di fronte al giudice per le indagini preliminari. Al quarantenne è stato infatti notificato l’avviso di conclusione delle indagini e presto quindi, per lui, si aprirà il processo.

Elena Madalina Luminita
Elena Madalina Luminita

Difeso dall’avvocato Paolo Malasoma, Luminita è accusato di omicidio volontario aggravato: secondo la ricostruzione della sostituta procuratrice Valeria Lazzarini, dopo aver colpito la moglie prendendola alle spalle con un coltello dalla lama di 9 centimetri, nel tentativo di tagliarle la gola, l’avrebbe finita con altri 24 fendenti. Poi avrebbe ricoperto il corpo di Elena Madalina di benzina e avrebbe tentato di darle fuoco. Poi le aveva messo un coltello in mano, probabilmente nel tentativo di simulare un’aggressione.

Era stato l’uomo, la mattina successiva alla tragedia, a chiamare i carabinieri.

Adrian Luminita
Adrian Luminita

Manutentore del condominio del Chiarone e custode della villa dove avvenne il femminicidio, Adrian ha ucciso Elena al culmine di una lite: la casa era a soqquadro, quando sono arrivati i carabinieri. Probabilmente la follia omicida era stata scatenata dal fatto che sua moglie non volesse tornare in Romania con lui. Voleva restare a Pescia Fiorentina, dove viveva ormai da anni e dove lavorava come colf per due famiglie della zona, che le volevano bene. La donna era molto amata a Capalbio. Adrian aveva la passione per la pittura. Anche lui era molto conosciuto nella zona e ben voluto.

Dopo la tragedia, l’uomo è rimasto per giorni in stato confusionale. Ricoverato in ospedale a causa delle ustioni riportate, Adrian non riusciva a parlare di quello che aveva fatto. Continuava a piangere e a dire di non ricordare nulla.

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