GROSSETO. La giunta comunale ha scelto di non esercitare la prelazione sull’acquisto del 49% delle quote di Farmacie Comunali, quelle che Farvima ha deciso di mettere sul mercato. Tecnicamente non si tratta di un semplice “no all’acquisto”, ma della rinuncia al diritto riservato per statuto al socio di maggioranza — il Comune di Grosseto — che avrebbe potuto riportare tutte le partecipazioni sotto controllo pubblico.
È la seconda volta che il Comune rinuncia a questa possibilità: già nel 2018, quando Farvima entrò al posto del precedente socio privato, l’amministrazione non esercitò l’opportunità di comprare la quota, che allora avrebbe richiesto un investimento di circa 4 milioni di euro. Oggi la valutazione si aggira su una cifra quasi doppia.
In vendita il 49%: Farvima tratta con Apoteca Natura
Il passaggio chiave è la destinazione della quota ceduta. Farvima ha infatti avviato da tempo trattative con Apoteca Natura, realtà nazionale che gestisce una rete consistente di farmacie, anche pubbliche — fra le quali quelle del Comune di Firenze. La prospettiva è chiara: se il Comune non interverrà, sarà Apoteca Natura a subentrare come socio al 49%, entrando in una società che oggi vede la componente pubblica in maggioranza formale, ma in minoranza strategica per effetto dei patti parasociali.
Un passaggio che potrebbe ridefinire governance, strategia e orientamento commerciale di Farmacie Comunali nei prossimi anni.
Chi è Apoteca Natura e chi la controlla: Aboca e Tip dietro l’operazione
Apoteca Natura ha come socio di riferimento il gruppo Aboca, storica azienda della famiglia Mercati di Sansepolcro — Valentino fondatore, oggi con il figlio Massimo come amministratore delegato. Un colosso del fitoterapico e dei prodotti naturali che negli ultimi anni ha investito nella gestione diretta delle farmacie come canale di distribuzione integrato.
Nel capitale di Apoteca Natura c’è però anche Tip – Tamburi Investment Partners Spa, banca d’investimenti con sede a Milano, player finanziario molto attivo nel settore industriale e retail. Tip detiene partecipazioni in gruppi come Ovs, Moncler, Amplifon, Interpump e investe con una logica di rendimento e valorizzazione del capitale.
È ragionevole immaginare che l’ingresso in Farmacie Comunali possa avere anche un obiettivo economico, con attenzione alla marginalità e allo sviluppo commerciale della rete.
Cosa cambia per Grosseto: privato ancora centrale nella gestione
Con la rinuncia alla prelazione, il Comune mantiene la maggioranza delle quote — circa il 51% — ma non acquisisce la guida operativa. La struttura rimane di fatto mista, con controllo gestionale affidato al socio privato secondo i patti parasociali vigenti. L’arrivo di un nuovo partner come Apoteca Natura potrebbe dare un’impronta diversa al modello, con competenze industriali forti e una visione più orientata al mercato.
La questione politica resta aperta: puntare su governance totalmente pubblica o mantenere un assetto commerciale con un socio privato forte?
La risposta passa ora dal nuovo equilibrio societario che nascerà dopo la vendita.
Scenari dopo la cessione del 49%
| Scenario | Possibile effetto |
|---|---|
| Entra Apoteca Natura | continuità del modello pubblico-privato con orientamento più industriale |
| Comune non investe | nessuna ripubblicizzazione, utili distribuiti come oggi |
| Revisione patti parasociali | possibile rinegoziazione governance e deleghe operative |
| Maggior ruolo privato | strategie orientate a rendimento e sviluppo commerciale |
La seconda puntata si chiude così: il 49% passa di mano, ma il futuro politico della gestione resta aperto.



