PIOMBINO. È stato un risveglio alquanto disgustoso quello di Lisa Mazzinghi proprietaria del negozio Aquarium, in via 25 aprile 99, a Piombino.
La sua attività, nata oltre 50 anni fa, nel 1973, grazie ad un’idea del padre, Furio Mazzinghi e il suo amico Antonio Pannocchia, è ormai un punto fisso per gli amanti degli animali etnici. Come ogni mattina, Lisa si è recata alla sua attività e si è trovata davanti agli occhi un’orribile sorpresa.
Proprio nel bel mezzo della sua vetrina vi era spalmata sopra una “cacca” di cane.
L’episodio
Nonostante l’episodio abbia generato nella proprietaria un misto di disgusto, rabbia e vomito, Lisa si è armata di guanti e tanta pazienza, ripulendo con cura la vetrina della sua attività.
«Quando sono arrivata non potevo credere ai miei occhi – ci racconta Lisa Mazzinghi, ancora sconvolta per l’accaduto -. Non riesco a concepire quanto possa essere cattiva la gente. Anche i proprietari della profumeria di fronte, che hanno il magazzino accanto al mio ingresso, sono rimasti piuttosto sconvolti, li ringrazio per la vicinanza dimostratami in quel momento».
«Sinceramente? Credo sia un gesto che è stato fatto volontariamente a mo’ di ripicca. Qualche sospetto ce l’ho».

I sospetti
Qualche sospetto sull’identità dell’artefice del vomitevole gesto, Lisa ce l’ha. Non è la prima volta e non sono solo gli escrementi di cane ad essere lasciati nei pressi dell’Aquarium come pensierino del mattino.
«Solitamente, come buongiorno, trovo degli sputi sulla vetrina. Tanti sputi. Quasi ogni giorno. Ma l’identità di chi si firma con la sua saliva, in questo quartiere, la conosciamo tutti ormai. Quello che ha spiaccicato o lanciato la “cacca”, invece, potrebbe essere un’altra persona che ogni giorno fa un dispetto diverso, anche se a tanto non era mai arrivato».
Il negozio di Lisa è, infatti, molto frequentato, essendo sia un punto di toelettatura per cani, una mansione che svolge insieme alla madre Edi Spago con cui condivide cura e passione, che l’unico acquario in zona a vendere tartarughe, pesci rossi e tropicali.

«Tra le ipotesi che mi vengono in mente per cui qualcuno possa spingersi a fare qualche dispetto ci possono essere le auto in sosta per fare un acquisto veloce, non essendoci molti parcheggi, ma anche quella poca acqua che scorre sul marciapiede quando faccio le pulizie può generare fastidio».
Le telecamere a tutela del decoro
Ripicche, piccoli dispetti, che nella giornata di ieri però hanno raggiunto il culmine, ma Lisa non è preoccupata:
«Non mi preoccupo più di tanto. Troverò chi ha compiuto il gesto. Qualche mese fa, stanca dei continui doni del mattino, ho rimesso le telecamere in negozio, per cui, sicuramente, le immagini confermeranno i miei sospetti, o identificheranno qualcun altro. Purtroppo, da qualche tempo, anche questo quartiere, non gode di decoro, gentilezza e umanità. Ovviamente non mi riferisco a tutti, ma solo a quei pochi che con il loro comportamento annullano tutta la bontà che tutto il resto dei residenti ha nei confronti dell’altro».
Lisa non demorde, continua a spazzare, pulire, lucidare la sua vetrina come se fosse la punta del diamante più raro al mondo, perché per un commerciante, la vetrina del suo negozio è come per un autore la copertina del suo libro.