Eolico, i Comuni segnalano il progetto al ministero: «A rischio l'enoturismo» | MaremmaOggi Skip to content

Eolico, i Comuni segnalano il progetto al ministero: «A rischio l’enoturismo»

Le amministrazioni comunali hanno presentato le loro osservazioni al ministero competente. I sindaci: «Sì alle rinnovabili, ma con equilibrio». Protesta anche il Consorzio di tutela del Montecucco
Un fotomontaggio di pale eoliche nel territorio comunale della Maremma, tra Arcidosso e Cinigiano
Un fotomontaggio di pale eoliche nel territorio comunale della Maremma, tra Arcidosso e Cinigiano

MONTE AMIATA. Sette aerogeneratori alti 200 metri in località L’Abbandonato, nel comune di Arcidosso: è questo il progetto che sta facendo discutere l’Amiata. I Comuni di Cinigiano e Civitella Paganico hanno infatti presentato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e alla Regione toscana le proprie osservazioni contrarie al piano, ritenuto fortemente impattante e non adeguatamente documentato.

«Siamo favorevoli alle energie rinnovabili – dice il sindaco di Cinigiano, Luciano Monaci – ma serve equilibrio tra transizione ecologica e tutela del territorio. Non possiamo sacrificare paesaggio, lavoro e qualità della vita».

Il progetto

Il progetto, secondo le amministrazioni, contrasta con le linee del Piano paesaggistico regionale e potrebbe compromettere settori chiave come turismo e agroalimentare di qualità, oltre a interessare aree a rischio frana

Netta anche la posizione della sindaca di Civitella Paganico, Alessandra Biondi. «Non siamo contrari alle rinnovabili, ma al metodo con cui vengono imposte. Vogliamo progetti concreti, trasparenti e rispettosi delle comunità».

I due Comuni chiedono dunque regole più chiare e una pianificazione condivisa, per garantire che lo sviluppo delle energie rinnovabili non avvenga a scapito del paesaggio e dell’economia locale. Una richiesta che arriva soprattutto dagli abitanti della zona, dagli operatori economici e dagli operatori turistici.

Il Consorzio del Montecucco: «Enoturismo a rischio»

C’è anche il Consorzio Tutela Vini Montecucco nel fronte contrario alla realizzazione di un impianto eolico da 42 MW in località “L’Abbandonato” del comune di Arcidosso, con opere connesse e relative infrastrutture nei comuni di Arcidosso, Civitella Paganico, Cinigiano, Campagnatico, Roccalbegna e Manciano. Un progetto di ampia portata e dall’enorme impatto paesaggistico che, se approvato, andrà a minare non solo l’integrità di un territorio inalterato e vocato all’agricoltura che ha fatto della simbiosi con la natura e del rispetto della biodiversità i propri punti di forza ma anche un’economia che da ormai trent’anni investe in un enoturismo di qualità volto a promuovere proprio l’originalità di questo volto selvaggio della Toscana. 

68 aziende contrarie al progetto

Il Consorzio, che riunisce oggi 68 aziende socie, nasce a tutela di un territorio che copre circa 800 ettari potenziali di vigneto e una produzione di oltre 1 milione di bottiglie.

Il Montecucco è da sempre sinonimo di sostenibilità e di buone pratiche agronomiche: la produzione agroalimentare è rappresentata per la maggior parte da piccole o medie aziende a conduzione familiare circondate da vigneti, boschi, seminativi e olivi e la vasta offerta enoturistica fa leva proprio sulla natura autentica e sui paesaggi incontaminati dell’areale, oltre che su storia, cultura ed enogastronomia. «È evidente come impianti di questo calibro non siano compatibili e anzi arrechino danno ad un territorio naturalmente vocato alla coltivazione e alla tutela della biodiversità – dice il presidente del Consorzio Giovan Battista Basile – Si tratta di una minaccia concreta all’equilibrio ecologico dei suoli e degli agroecosistemi, al mantenimento delle pratiche agricole tradizionali e biologiche, alla salvaguardia del paesaggio agrario e alla qualità della vita nelle comunità rurali. Per non parlare delle ricadute economiche su un territorio che ha conosciuto una crescente valorizzazione turistica basata sulla rete degli agriturismi e sulla ricchezza dei percorsi naturalistici».

La vocazione green delle aziende

D’altra parte il Consorzio si dichiara assolutamente favorevole alla sostenibilità ambientale e alle energie alternative, purché sviluppate nel rispetto e a misura del territorio. Spiega a tal proposito Basile: «Da sempre le nostre aziende hanno una vocazione green e la sostenibilità resta il focus della nostra Denominazione, come dimostrato dall’ultima indagine condotta tra gli associati – che attesta il 95% di quota di produzione certificata bio per la Doc e il 91,5% per la Docg – e dalla recente istituzione del Distretto Biologico Montecucco. In questo progetto di sostenibilità rientrano sicuramente anche le energie rinnovabili, ma riteniamo che la strada da percorrere per impegnarci realmente nel sostegno dell’ecosistema e nella riduzione degli impatti non sia certamente quella della deturpazione del paesaggio, soprattutto quando quel paesaggio, attraverso l’enoturismo, rappresenta una fonte imprescindibile di sostenibilità economica e sociale, oltre che ambientale».

 

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