MARINA DI GROSSETO. È corsa contro il tempo, all’ufficio ambiente del Comune, per salvare il fine settimana sul litorale di Marina di Grosseto dopo lo stop alla balneazione ordinato dal sindaco Antronfrancesco Vivarelli Colonna che giovedì 17 luglio ha firmato l’ordinanza sindacale.
Nella stessa giornata in cui è stata vietata la balneazione tra la parte nord del Porto della Maremma e il lato sud dell’area ombrelloni dello stabilimento balneare La Vela, i tecnici di Arpat sono tornati a fare nuove analisi.
I risultati saranno inviati al Comune venerdì 18 luglio: se la concentrazione di escherichia coli rilevata sarà tornata entro i limiti, il primo cittadino potrà revocare l’ordinanza.
Una tegola, quella che giovedì pomeriggio è caduta sulla testa dei bagnanti che si stavano godendo la giornata al mare. «La comunicazione è arrivata subito dopo la firma dell’ordinanza al presidente dell’associazione balneari Simone Guerrini – dice Riccardo Beri, titolare del bagno Nettuno, che ricade nell’area in cui la balneazione è interdetta – Siamo stati subito avvisati tutti e abbiamo provveduto a mettere le bandiere rosse e ad avvisare le persone affinché uscissero dall’acqua».
Analisi di Arpat dopo l’acquazzone
Arpat, martedì 15 luglio, ha prelevato infatti i campioni di acqua alla stazione di monitoraggio dell’area di balneazione “Lato nord Foce San Rocco”. Un controllo, quello dell’agenzia regionale, che è stato effettuato dopo l’acquazzone di domenica 13 luglio.
Arpat infatti, ai controlli di routine che vengono fatti per verificare la qualità dell’acqua durante l’anno, ne organizza altri dopo le precipitazioni particolarmente intense. Lo ha fatto quindi martedì 15 luglio e giovedì 17 è scattato il divieto di balneazione.
Il provvedimento, è stato necessario in via precauzionale a tutela della salute pubblica: sono stati infatti superati i limiti di legge della presenza di escherichia coli previsti per la qualità delle acque. La sua concentrazione deve essere inferiore a 10 mpm (most probable number) per 100 millilitri, mentre quello riscontrato è 556.
Divieto di balneazione dal porto alla Vela
La “premonizione” degli ambientalisti
Domenica 13 luglio, dopo che era piovuto copiosamente, gli ambientalisti sono andati a controllare lo stato del fosso Beveraggio. Certi di trovare acqua di colore non certo cristallino.
«Fosso Beveraggio, oggi pomeriggio 13 luglio 2025. Piena di acque miste (piovane e nere) in uscita dalla bocca a stramazzo sotto alla rotatoria tra via Uranio e via Cavalcanti – si legge in un messaggio inviato e corredato dai video – Questo materiale inquinato (tra cui escrementi) arriverà alla foce del Canale San Rocco, al porto di Marina di Grosseto, in poche ore. Non farei il bagno in prossimità del porto di Marina, domani».
Un messaggio “profetico”, quello degli ambientalisti, ma nemmeno troppo. La questione del fosso Beveraggio e della presenza di acque nere che raggiungono il mare ogni volta che la città è funestata dagli acquazzoni è infatti ben conosciuta.

Quando la portata del fosso Beveraggio, che in via Cavalcanti è tombato, aumenta, al suo arrivo all’altezza della rotatoria di viale Uranio, lo scolmatore divide il flusso in due. Una parte va – come succede quando la portata è quella regolamentare – al depuratore San Giovanni, un’altra invece viene “dirottata” in via Barbanella vecchia e da qui arriva nel fosso San Rocco che poi sfocia in mare.
«È nera – dicono gli ambientalisti – e manda un odore terribile di fogna».
Aggiornamento del 18 luglio, revocato il divieto
Nuove analisi dell’Arpat due giorni dopo quelle fuori dai parametri: il mare di Marina è tornato pulito. Il sindaco revoca il divieto di balneazione.




