ORBETELLO. La denuncia a carico di Fabio Lubrano, accusato di «deturpamento e imbrattamento di bene mobile», è stata archiviata.
Il giudice ha disposto la chiusura del procedimento, mettendo fine a una vicenda che ha suscitato stupore, dibattiti e polemiche non solo a Orbetello, ma in tutta la Maremma.
Lubrano, attraverso la propria legale, l’avvocata Giovanna Canessa, ha già chiesto copia integrale del fascicolo e ha annunciato che renderà pubblici i documenti non appena gli verranno consegnati.
Quando pulire diventa un reato
La vicenda risale ai mesi scorsi, quando Lubrano aveva ripulito alcune panchine pubbliche imbrattate da atti vandalici. Quello che era nato come un gesto spontaneo di volontariato civico si era trasformato in un paradosso giudiziario: a finire indagato non era stato l’autore delle scritte, ma proprio chi le aveva rimosse.
La notizia aveva fatto il giro delle testate, locali e nazionali, generando incredulità e una lunga scia di commenti e reazioni sorprese da parte della cittadinanza.
Clamore nazionale e reazioni indignate
Il caso aveva rapidamente assunto dimensioni nazionali. C’era chi parlava di «burocrazia cieca» e chi invocava più buon senso da parte di enti e istituzioni, mentre molti sottolineavano l’importanza del volontariato civico come risposta a un contesto segnato da ripetuti atti vandalici.
Per settimane, la denuncia è diventata il simbolo di come l’applicazione rigida delle norme possa generare situazioni difficili da comprendere, fino a trasformare un gesto di cura per il bene pubblico in un procedimento penale.
Archiviazione e un nuovo capitolo
Con l’archiviazione sono venuti meno gli elementi necessari a sostenere l’accusa. Il quadro si è così ribaltato, restituendo significato al gesto iniziale: non un danneggiamento, ma un intervento volontario e migliorativo sullo stato di beni pubblici.
Lubrano ha confermato che, una volta in possesso del fascicolo completo, ne renderà pubblici i contenuti «per trasparenza, per correttezza e perché questa vicenda appartiene alla comunità».
Il dibattito resta aperto
La chiusura del procedimento non cancella però le domande nate lungo il percorso. Resta vivo il tema del decoro urbano e di come tutelarlo quando i vandalismi si ripetono.
Resta aperta la discussione sul ruolo del volontariato, su quanto debba essere regolato e su come conciliare legalità e buon senso senza rischiare paradossi giudiziari. L’archiviazione mette un punto alla vicenda processuale, ma non all’argomento che l’ha resa un caso nazionale. La pubblicazione degli atti potrà forse chiarire come il semplice gesto di pulire una panchina sia arrivato a diventare un fascicolo giudiziario.




