NAPOLI. Prima il palco di Sanremo 2025, poi l’altarino di San Gregorio Armeno, strada del centro storico di Napoli celebre per i presepi. La carriera di Lucio Corsi, cantautore maremmano di Macchiascandona (Castiglione della Pescaia), non smette di sorprendere.
Reduce dal secondo posto al Festival, oggi è diventato… una statuina del presepe napoletano.
E non una statuina qualunque: il giovane artista con cappello e stile fiabesco è stato piazzato accanto a Elvis Presley, come a dire che il re del rock e il dandy della Maremma hanno trovato casa nella stessa bottega.
Dal microfono al “pastorale”
La via delle statuine del presepe è famosa per immortalare i personaggi che segnano l’attualità, tra politica, sport e spettacolo. Che Corsi sia finito tra i pastori e i Re Magi significa solo una cosa: Napoli lo ha già promosso a icona pop.
Dopo aver conquistato il pubblico dell’Ariston, Lucio conquista anche il presepe partenopeo. Un salto che in gergo musicale si potrebbe chiamare “crossover”: dal microfono al pastorale.

La Maremma nel cuore di Napoli
Per i suoi conterranei, l’effetto è straniante ma dolcissimo: “Lucio da Macchiascandona accanto a Elvis” sembra quasi il titolo di una ballata surreale che avrebbe potuto scrivere lui stesso. Un po’ favola, un po’ rock’n’roll, sicuramente un segno che la sua musica ha oltrepassato i confini della Maremma.
E così, tra statuine di pastori e pizzaioli, accanto a Diego Maradona e Totò, adesso c’è anche Lucio Corsi: il ragazzo che dalla campagna grossetana ha portato i suoi sogni fino al Festival, e ora fino al presepe più famoso d’Italia.



