Crea una società di noleggio auto per i ladri in trasferta Skip to content

Crea una società di noleggio auto per i ladri in trasferta

Furti a raffica, sei indagati: uno di loro si era intestato una ditta fittizia per fornire le vetture ai complici che mettevano a segno i colpi. Durante la fuga travolgono un’auto della stradale
Una pattuglia dei carabinieri

GROSSETO. Avrebbe creato una società fittizia di noleggio auto, per fornire le vetture ai complici che partivano dalla provincia di Napoli per mettere a segno furti in Maremma.

Società che di fatto non avrebbe avuto altri clienti se non la banda di ladri scoperta (e fermata) dai carabinieri. 

Sono sei le persone i cui nomi sono finiti nel registro degli indagati: l’indagine coordinata dal sostituto procuratore Carmine Nuzzo è cominciata quando i militari hanno ricevuto le prime denunce ed è finita con un inseguimento a folle velocità sull’Amiata che si è concluso, ore dopo, in autostrada: incidente nel quale sono rimasti coinvolti agenti della polizia stradale.  

Giovanni Tondi, napoletano di 56 anni, era l’amministratore della Gvcar srl, società di autonoleggio di Isernia, che aveva noleggiato la Skoda a Giovanni Calandrelli, napoletano di 55 anni che a sua volta l’aveva poi data a Italo Paudice, anche lui napoletano, 41 anni che l’avrebbe utilizzata per mettere a segno, con altri complici non identificati, in Maremma, furti ai danni di artigiani. Con i tre, sono stati iscritti nel registro degli indagati anche i nomi di Armando Polio, 42 anni, di Vincenzo D’Ambrosio, 40 anni e di Umberto Sacco, 65 anni. 

Una sola auto per le trasferte

C’era una sola auto disponibile per il noleggio, nella società messa in piedi da Tondi: una Skoda Fabia di colore nero, che veniva presa a noleggio da Calandrelli e che veniva poi utilizzata da altri uomini che con quell’auto raggiungevano la provincia per rubare nelle auto. Tra loro, stando alle indagini dei carabinieri, c’era appunto Paudice.

Furti che si sono concentrati tutti in pochi giorni, a gennaio e febbraio dell’anno scorso. Il primo, messo a segno nel comune di Manciano, sulla strada Capalbiese dove, dall’auto di un uomo, era stato portato via uno zaino con alcuni teli mare, una muta e un paio di occhialini da nuoto. Per rubare lo zaino, i ladri avevano forzato il portellone dell’auto del mancianese. 

Sei furti in un giorno: via con attrezzi da lavoro

Il giorno dopo, il 16 gennaio, i ladri si sono scatenati e hanno messo a segno, nella zona di Manciano, sei colpi. Tutti ai danni di artigiani ai quali hanno portato via attrezzatura da lavoro. Avvitatore, smerigliatrice, tassellatori, custoditi in un furgone al quale è stato spaccato il vetro, una cassetta degli attrezzi di marca Stanley che conteneva chiavi inglesi, piccozze, seghe, mazzuoli e altri attrezzi da muratore, oltre a un borsone dove c’erano invece attrezzi da idraulica. 

In questo caso, per aprire il furgone, è stata forzata la portiera. Furto fotocopia sempre ai danni di un altro artigiano, che si è visto sparire dal furgone oltre alla cassetta degli attrezzi anche un trapano, le punte diamantate e la sega circolare, per un valore totale di 3.000 euro circa

Ed ancora, un tagliasiepi e una sega a motore, due pressatrici per multistrato e altri tassellatori, attrezzi per l’idraulica e per una cassetta con una macchina piega rame cromata una valigetta rossa con un perforatore. 

Furti che avrebbero fruttato alla banda diverse migliaia di euro, visto l’alto valore degli arnesi che erano stati rubati. 

Una volta messi a segno questi colpi, l’uomo che aveva noleggiato l’auto intestata alla società fittizia e utilizzata per raggiungere la Maremma, si è presentato dai carabinieri di Casalnuovo di Napoli, per denunciarne il furto

Inseguimento a folle velocità prima dell’incidente

Dal mancianese, pochi giorno dopo, la banda aveva deciso di spostarsi sull’Amiata. In tre si erano presentati a Santa Fiora, questa volta con una Fiat 500 che era stata noleggiata nella stessa società fittizia messa su proprio per aiutare la banda. 

A Santa Fiora, i ladri avevano rubato una cassetta degli attrezzi in un furgone. Ma durante la fuga, l’auto aveva subito un guasto al radiatore e si erano dovuti così fermare in un’officina della zona.

La refurtiva era rimasta nel bagagliaio: alcuni giorni dopo il furto, un altro appartenente alla banda, si era presentato nella carrozzeria per recuperare la refurtiva e consegnare i pezzi di ricambio per la riparazione dell’auto.

Quando i due malviventi si sono presentati nell’officina, però, i carabinieri avevano già individuato l’auto e sequestrato l’attrezzatura rubata, che era stata riconosciuta dal legittimo proprietario. I due malviventi hanno così cominciato una fuga a folle velocità in centro, proseguita poi sull’autostrada dove i due hanno causato anche un incidente finendo addosso a una pattuglia della polizia stradale. L’8 febbraio dell’anno scorso, i due uomini furono arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. 

 

 

 

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