Corrado Banchi: la storia della Maremma in uno scatto | MaremmaOggi Skip to content

Corrado Banchi: la storia della Maremma in uno scatto

Collaborò col regista Umberto Lenzi e con gli scrittori Luciano Bianciardi e Carlo Cassola. Venerdì 6 maggio al Palazzo dell’Abbondanza sarà presentato il progetto di digitalizzazione dell’archivio con la proiezione di alcune foto
La rovesciata di Parola allo stadio Franchi fotografata da Corrado Bianchi

MASSA MARITTIMA. Prende il via un nuovo progetto di recupero e digitalizzazione dell’archivio fotografico di Corrado Banchi, per salvaguardare e rendere fruibile un patrimonio di immagini scattate dal 1935 fino agli ultimi anni di vita di Banchi, che documentano i principali eventi legati alla Maremma, dalla fine della seconda guerra mondiale alla storia delle miniere, ma anche la vita familiare negli aspetti più rituali, il lavoro e lo sport, lo sviluppo di Follonica e del turismo balneare sulla costa con la nascita di Punta Ala.

Il progetto sarà sviluppato grazie alla collaborazione di una serie di soggetti, tra i quali l’associazione Fotografia Territorio con Carlo Bonazza, promotrice dell’iniziativa, il Comune di Massa Marittima, il Parco Nazionale delle Colline Metallifere, con il contributo della Fondazione CR Firenze. Collaborano inoltre: il Comune di Follonica, l’Isgrec; il Grobac.

Appuntamento al Palazzo dell’Abbondanza

Il progetto sarà presentato a Massa Marittima, venerdì 6 maggio, alle 17,30, nella Sala dell’Abbondanza, con la proiezione di una serie di scatti fotografici, alcuni dei quali inediti. Interverranno: il sindaco di Massa Marittima, Marcello Giuntini e l’assessore alla Cultura, Irene Marconi; Lidia Bai, presidente del Parco delle Colline Metallifere; Roberta Pieraccioli, direttrice della Biblioteca comunale; Alessandra Casini, direttore del Parco Nazionale Colline Metallifere; il fotografo Carlo Bonazza, responsabile del progetto; Fiorenzo Bucci, giornalista che ha lavorato insieme a Banchi per La Nazione.

Corrado Banchi

Le fotografie di Corrado Banchi sono importanti documenti per la storia recente della Toscana meridionale, e in particolare di Massa Marittima. L’autore fu il primo fotoreporter in senso moderno vissuto in Maremma: attivo in diversi campi, fu inviato per i quotidiani La Nazione e Il Tirreno, cineoperatore per La Settimana Incom, per il Giro ciclistico d’Italia, per la Fiorentina calcio.

 Banchi ha raccontato per immagini la seconda guerra mondiale, la resistenza, le trasformazioni del paesaggio, l’epopea delle miniere, il boom economico e l’euforia degli anni ‘60 del novecento, le vicende della cronaca toscana. La sua foto più famosa rimane la rovesciata in acrobazia del calciatore Parola, allo stadio comunale di Firenze il 15 gennaio 1950. Stampata in milioni di esemplari, è tuttora l’icona delle figurine dei calciatori delle Edizioni Panini di Modena.

Il suo archivio però è un patrimonio che rischia di perdersi. Circa 1500 fotografie sono state già digitalizzate e acquisite dalla biblioteca comunale di Massa Marittima con il Parco Nazionale delle Colline Metallifere; in gran parte illustrano la storia delle miniere maremmane. Questo nuovo progetto di digitalizzazione riguarda ulteriori 2000 pellicole in bianco e nero, da 24 o 36 pose, ancora non tagliate, che il figlio di Corrado, Paolo Banchi, ha consegnato per la digitalizzazione all’Associazione Fotografia e Territorio nelle mani del responsabile Carlo Bonazza.

«Corrado Banchi è nato a Firenze e vissuto a lungo a Massa Marittima – dice il sindaco di Massa Marittima – per questo molte delle sue foto riguardano il nostro territorio. Recuperarle e valorizzarle è importante per la ricostruzione della memoria collettiva e della storia locale. Una volta digitalizzate, individueremo attraverso la Biblioteca comunale le modalità corrette di fruizione. L’idea è quella di creare un unico grande archivio digitale dove raccogliere tutto il materiale e metterlo a disposizione dell’utenza».

«Si tratta di un lavoro lungo che richiederà diversi mesi – spiega Carlo Bonazza – prima di tutto per la selezione del materiale. Le pellicole erano arrotolate le une sulle altre e conservate in scatole metalliche. Di moltissime immagini non esistono più stampe fatte dall’autore, come non esistono particolari informazioni sul contenuto, se non brevi indicazioni sull’anno di utilizzo. Dovrà quindi essere fatto un importante lavoro di ricerca per il recupero delle informazioni, oltre che di restauro digitale delle immagini per riportarle all’aspetto che avevano, appena realizzate da Banchi».

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