Consiglio comunale infuocato: accuse incrociate su bilancio e regole | MaremmaOggi Skip to content

Consiglio comunale infuocato: accuse incrociate su bilancio e regole

Pd e Fratelli d’Italia ai ferri corti: dalla protesta al grido «fascisti», minoranza fuori dall’aula e accuse reciproche sull’uso delle istituzioni
Un momento del consiglio comunale di venerdì 28 novembre
Un momento del consiglio comunale di venerdì 28 novembre

FOLLONICA. La frattura politica si approfondisce e la temperatura in aula continua a salire. Dopo la seduta resa incandescente di venerdì 27 novembre – qui l’articolo completo su MaremmaOggi – il giorno dopo si scatena la polemica.

Se ieri lo scontro era ruotato attorno al metodo e alle tempistiche di lavoro delle commissioni, oggi il confronto si accende su un episodio definito «gravissimo» da Fratelli d’Italia: l’urlo «Fascisti!» rivolto dalla consigliera del Partito democratico, Francesca Stella, alla vicesegretaria comunale e a una dirigente dell’ente.

L’accusa di FdI: «Aggressione verbale e fuga dall’aula»

Secondo Fratelli d’Italia Follonica, l’episodio sarebbe avvenuto durante la discussione sul bilancio, quando le opposizioni avrebbero lasciato l’aula contestando la correttezza del procedimento.

Per il partito, l’abbandono dell’aula non sarebbe stato un atto giustificato da presunte irregolarità procedurali, ma una «scusa politica» utile a far saltare la discussione. Molto più grave – sostiene il gruppo – sarebbe stato l’intervento della consigliera Stella, che prima avrebbe intimato alla vicesegretaria di «vergognarsi» e poi, uscendo, avrebbe urlato «Fascisti!» verso banchi istituzionali e uffici comunali.

Fratelli d’Italia parla di comportamento «indegno», di aggressione verbale ai funzionari e di clima politico sempre più basato su «urla, abbandoni e teatro».

La replica del Pd: «Il vero tema è il rispetto delle regole»

Il Partito democratico ribalta la prospettiva: l’elemento centrale, secondo i dem, non sarebbe l’uscita dall’aula né l’espressione della consigliera Stella, ma il metodo con cui la maggioranza avrebbe voluto portare avanti la delibera.

Il Pd sostiene che la discussione sarebbe avvenuta nonostante la commissione consiliare non avesse concluso i lavori con numero legale. Per Matteo Iannitelli, segretario Pd Follonica, «il sindaco avrebbe forzato la mano», scegliendo di procedere comunque, ignorando la richiesta di approfondimento e confronto.

La protesta, spiegano i dem, è stata «unanime, legittima e necessaria» e la frase «fascisti» sarebbe diventata strumento per «distogliere attenzione dal tema vero: il mancato rispetto delle regole democratiche».

Aula spaccata, tensione alle stelle. E ora?

Due narrazioni contrapposte, due responsabilità che si rimpallano e una certezza: il consiglio comunale di Follonica vive una delle fasi più tese degli ultimi anni.

Da un lato l’accusa di FdI contro l’uscita dall’aula e contro l’urlo della consigliera Stella, considerato un attacco grave alle istituzioni.
Dall’altro la linea del Pd, che rivendica il gesto come difesa della correttezza amministrativa e critica il sindaco per le presunte forzature procedurali.

La città osserva, la politica si divide e il prossimo consiglio comunale sarà probabilmente il banco di prova per capire se il confronto tornerà nei confini della dialettica o se la frattura è ormai irreversibile.

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