Cicloturismo in Maremma. Un'occasione poco sfruttata | MaremmaOggi Skip to content

Cicloturismo in Maremma. Un’occasione poco sfruttata

Il turismo ha visto un forte calo nel grossetano, ma il cicloturismo sarebbe una grossa opportunità. Un cicloturista denuncia: «Ci troviamo a dover attraversare l’Aurelia con la bici in braccio»
Un cicloturista in collina (foto d'archivio)
Un cicloturista in collina (foto d’archivio)

GROSSETO. Prezzi alle stelle, servizi che potrebbero funzionare meglio, assenza di eventi e mancanza di attraversamenti ciclopedonali: questa è la ricetta segreta che ha portato la Maremma a vedere un calo del turismo.

E si sa, i ciclisti non sono sempre visti di buon occhio, ma investire in tutto il territorio per costruire le infrastrutture necessarie per il cicloturismo potrebbe risollevare le sorti del territorio

Visto che il cicloturismo, anche con l’avvento delle e-bike, è sempre più alla portata di tutti e sta crescendo in modo esponenziale.

La Maremma è fatta di colline meravigliose e borghi incantanti, con viste mozzafiato su una natura selvaggia e affascinante. Ma questo non basta per i turisti, che oggi cercano servizi e infrastrutture capaci di collegare zone diverse.

E, soprattutto, le strutture sono necessarie anche per i cicloturisti a cui capita di dover attraversare l’Aurelia in direzione di Roma con la bicicletta in braccio, perché non ci sono cavalcavia ciclopedonali a sud della provincia.

«Ogni anno veniamo a Montiano e siamo innamorati della Maremma, io sono nato qua e amo il territorio, ma per noi ciclisti non è semplice visitare alcune zone – dice un uomo – Io e mia moglie abbiamo girato tutta Europa in sella alla nostra bicicletta e nel grossetano non ci sono servizi e strade per noi».

I pochi collegamenti a sud della provincia 

Sono in molti i cicloturisti che si trovano a dover attraversare l’Aurelia da Albinia a Grosseto, perché in circa 30 chilometri ci sono 4 attraversamenti ciclo pedonali

«Ho girato tutta l’Europa in bicicletta e poche volte ho visto una situazione come quella in Maremma. Ci sono pochi attraversamenti ciclabili lungo l’Aurelia e la ferrovia e più volte mi sono trovato a dover attraversare la strada con la bicicletta – dice l’uomo – È da moltissimi anni che ogni anno vengo nel territorio e, ormai, le strade di collegamento nella campagna non ci sono più e questo rende difficile per i ciclisti raggiungere le colline e visitarle».

«Anche scendere sul mare da Montiano è un problema e spesso ci priviamo di visitare certe spiagge perché non ci sono gli attraversamenti – continua – E questa situazione penalizza molto il turismo nella zona, e lo dico da maremmano. Un ciclista lascia circa 70 euro al giorno nel posto dove è, perché non si può portare troppi carichi e mi fa male vedere che la potenzialità della zona non è sfruttata. A San Vicenzo, per esempio, è tutto completamente l’opposto».

Secondo l’uomo ci sono anche altri attraversamenti, ma solo chi è del posto e chi conosce bene la zona sa come arrivarci e usarli. Ergo non i turisti.

La crisi economica e il turismo

I turisti in Maremma sono sempre arrivati, ma mentre la Toscana sta tornando ai livelli precedenti alla pandemia da Covid-19 il sud della ragione fatica ad attrarre persone. Purtroppo non si tratta solo dell’assenza di infrastrutture, eventi e servizi, vista la crisi economica e l’incertezza che attanaglia l’Italia e il resto d’Europa. Ma, d’altronde nel territorio, si prova a vivere di turismo quando i servizi sono pochi e i prezzi alle stelle. Sostanzialmente quando non si è competitivi sul mercato

Il pensiero diffuso è quello che basta la bellezza a chiamare turisti e persone che facciano girare l’economia locale, ma non è così. Per vivere di turismo è necessario investire in comparti strategici e sono ancora poche le amministrazioni comunali che hanno capito come fare.

«Quest’anno Montiano è molto più vuota e mi rendo conto che ci sono molti meno stranieri rispetto al solito. Negli anni passati c’erano belgi, tedeschi e francesi, che non sapevano come fare a girare in bicicletta se non sull’asfalto – dice l’uomo – L’assenza delle infrastrutture penalizza solo il territorio, il turismo e le attività dei settori connessi, che si trovano ad abbassare le serrande».

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