ROCCASTRADA. È arrivata nel pomeriggio del 24 novembre 2025 la sentenza che mette un punto – almeno sul piano penale – alla vicenda che per oltre un anno ha diviso Monticiano e l’Alta Maremma. Il giudice Simone Spina ha assolto con formula piena il grossetano accusato di aver impedito l’accesso alla strada che porta ai canaloni del fiume Farma, frequentati ogni estate da residenti e turisti.
La denuncia e l’inizio del caso nel 2024
La storia comincia nel luglio 2024, quando un’abitante di Monticiano denuncia l’uomo per violenza privata. Secondo l’accusa, il nuovo proprietario dei terreni attraversati dalla sterrata avrebbe fermato l’auto della donna, sostenendo che quel tratto fosse privato e minacciando conseguenze legali in caso di passaggio non autorizzato.
In seguito alla querela viene emesso un decreto penale di condanna. La difesa, guidata dall’avvocata Valeria Biagetti, presenta immediata opposizione e il procedimento approda in aula.
Il processo e la discussione in tribunale
Durante il dibattimento, la pm Maria Sebaste chiede una condanna a due mesi, convinta che il comportamento dell’imputato fosse sufficiente a configurare il reato contestato.
La difesa ribalta il quadro con una arringa di circa venti minuti: Biagetti mette in luce l’assenza di vere minacce o costrizioni e solleva il nodo irrisolto sulla natura della strada, al centro da anni di atti, delibere e discussioni fra uso pubblico e proprietà privata.
Il giudice Spina accoglie la linea difensiva: per il tribunale non c’è reato e arriva l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Il procedimento penale si chiude qui.
Il nodo del passaggio resta aperto
La sentenza però non risolve la questione centrale: l’accesso ai canaloni del Farma. La stessa avvocata Biagetti anticipa che ora la partita potrebbe spostarsi sul piano civile, dove un giudice sarà chiamato a definire in modo definitivo se la sterrata sia da considerare a uso pubblico o rimanga invece parte di un fondo privato.
Un dibattito ancora acceso tra residenti e istituzioni
Monticiano e Roccastrada restano divisi, così come cittadini e proprietario. L’assoluzione chiude solo un capitolo: il futuro della strada che porta a uno dei luoghi naturali più iconici della zona è ancora tutto da scrivere.



