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«Chiudo la palestra per senso di responsabilità»

Francesca Nicoletti, titolare della palestra Pink Lady ha sospeso le lezioni: «Troppi contagi, non voglio che le mie clienti rischino»
La palestra Pink Lady
La palestra Pink Lady

GROSSETO. «Ho pensato di chiudere questa settimana la Pink e vedere un attimo la situazione contagi sabato come butta, perché credo nell’interesse di tutte noi di fare la scelta più ragionata ad ora». Il post è comparso lunedì sera sulla bacheca di Francesca Nicoletti, titolare della Pinklady asd.

Il logo della palestra Pink Lady
Il logo della palestra Pink Lady

Un gesto di grande responsabilità, quello dell’insegnante di fitness: nonostante i due anni passati tra chiusure e zero aiuti da parte dello Stato, Francesca ha deciso di chiudere per non mettere a repentaglio se stessa e la sua famiglia e le sue clienti.

Riapertura dopo il picco

Dalle festività natalizie in avanti, ogni giorno il numero dei contagi è in forte crescita. «Non sto nemmeno troppo a sentire quello che si dice in tv o sui giornali – spiega Francesca – solo che lunedì, alla riapertura, alcune mie clienti mi hanno comunicato di essere positive e lo stesso è successo a persone che conosco. Non voglio assolutamente fare allarmismi, ma la pandemia ora ce l’abbiamo davvero vicina e non voglio creare problemi né alla mia famiglia né alle famiglie delle mie clienti».

Per la “pink lady” Francesca, il tracciamento delle donne che partecipano ai suoi corsi è facile. «Al massimo ci sono 8 persone per gruppo – dice – la sala è sempre areata, uso l’ozono e disinfetto in continuazione. Ma nonostante le difficoltà che la nostra categoria ha dovuto passare, non me la sono sentita di andare avanti. Rischiavo di mettere in difficoltà le mie clienti, che per fortuna però hanno capito».

Francesca Nicoletti
Francesca Nicoletti

Nicoletti è pronta a riaprire a metà gennaio, se il picco dei contagi comincerà a calare. «Siamo tutti vaccinati e lo sono anche le mie clienti – dice – Avevo chiuso prima di Natale per le feste per riaprire appunto il 3 gennaio. La mattinata è cominciata bene, ma via via che passava il tempo, aumentavano le disdette. Ho sentito la responsabilità delle donne che vengono da me per allenarsi: una di loro positiva avrebbe significato bloccare tutte 8 e anche le loro famiglie. Non me la sono sentita».

Francesca ha voluto tutelare soprattutto le persone che negli anni si sono rivolte a lei per mantenersi in forma. «Lo sport serve per creare salute, serve per stare bene – dice – In questa circostanza invece, si rischiava che diventasse un veicolo di contagio».

Nella palestra guidata da Francesca, da settembre in avanti, i corsi sono ripresi con il 50% di capienza. «Dopo la chiusura dell’anno scorso sono stata felicissima di tornare in palestra – dice – anche se la nostra categoria è stata una di quelle che ha dovuto fare più sacrifici di molte altre. Non abbiamo ricevuto aiuti da parte di nessuno, ma non per questo posso mettere a repentaglio la salute di chi frequenta la mia palestra».

 

 

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