Castiglione dice no al “Parco Eolico Grosseto”: «Troppo impattante per il nostro territorio» | MaremmaOggi Skip to content

Castiglione dice no al “Parco Eolico Grosseto”: «Troppo impattante per il nostro territorio»

La sindaca Elena Nappi: «Favorevoli alle rinnovabili, ma non a progetti che distruggono paesaggio e turismo»
Una grafica che indica dove dovrebbero venire gli aerogeneratori nel comune di Castiglione
Una grafica che indica dove dovrebbero venire gli aerogeneratori nel comune di Castiglione

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Sì alle rinnovabili, a patto che non deturpino il panorama. Castiglione della Pescaia dice no al progetto del Parco Eolico Grosseto, così come aveva fatto qualche giorno fa la Provincia. che prevede l’installazione di dieci aerogeneratori distribuiti tra Gavorrano, Grosseto e Castiglione della Pescaia, nella zona tra Buriano-Vetulonia e la Diaccia Botrona.
Si tratta di un’area di altissimo valore naturalistico, tra le più importanti della Maremma, e secondo la giunta comunale l’intervento risulterebbe «troppo invasivo e sproporzionato».

L’impianto, con torri di oltre 200 metri di altezza e una lunghezza complessiva di 16 km, avrebbe un impatto visivo, paesaggistico ed ecosistemico molto rilevante, interferendo con le rotte dell’avifauna migratoria e alterando la biodiversità della riserva naturale.

 

Il Comune: «Sì alle rinnovabili, ma con rispetto»

«Questa amministrazione comunale è da sempre favorevole alle energie rinnovabili – si legge nella nota – ma queste non devono impattare dal punto di vista economico, turistico, agricolo e ambientale sulle nostre realtà paesaggistiche e ricettive».

La giunta comunale ha inviato le proprie osservazioni al Mase e alla direzione generale valutazioni ambientali, sottolineando la necessità di una pianificazione equilibrata e rispettosa del territorio.

Elena Nappi: «Difendiamo l’identità di Castiglione»

La sindaca Elena Nappi, impegnata sul fronte ambientale fin dal 2011, ha ribadito con forza la posizione del Comune: «Viviamo in un luogo che fa della bellezza paesaggistica e naturalistica una delle sue caratteristiche fondamentali, uno dei motivi per cui tanti turisti ci scelgono – dice – Non possiamo permettere a nessuno di rovinare ciò che ci circonda per mere speculazioni economiche travestite da energie rinnovabili».

Nappi ha chiarito che il problema non è la transizione energetica, ma la tutela dell’identità di un territorio che da decenni basa la propria economia su turismo sostenibile, agricoltura e natura incontaminata.

Le criticità del progetto Revalue Wind

Il progetto presentato da Revalue Wind S.r.l. è stato definito carente da più punti di vista:

  • mancano dati precisi sulle distanze degli aerogeneratori dalle abitazioni e dalle strade;

  • la relazione acustica presenta superamenti dei limiti di legge e non prevede misure di mitigazione;

  • gli impatti economici e turistici non sono stati adeguatamente valutati;

  • gli aspetti ambientali e faunistici risultano trattati in modo superficiale.

Tutti elementi che, secondo il Comune, rendono la proposta incompatibile con la vocazione agricola e turistica del territorio.

Un’area di pregio tra Vetulonia e la Diaccia Botrona

L’area individuata per il parco eolico è fortemente caratterizzata dalla presenza di siti archeologici, come quello di Vetulonia, e da ambienti naturali unici come la riserva della Diaccia Botrona, che ogni anno attira migliaia di visitatori e birdwatcher.

«In un territorio che fa del paesaggio e dell’identità storica e culturale il proprio motore – conclude la sindaca – la realizzazione di un parco eolico di tali dimensioni deteriorerebbe questi valori in modo irreversibile».

Altri progetti eolici in Maremma: un dibattito sempre più acceso

Il caso del Parco Eolico Grosseto non è isolato. Negli ultimi mesi sono stati presentati altri progetti di grandi impianti eolici nella provincia di Grosseto, da Scansano a Campagnatico, fino a Monterotondo Marittimo, tutti oggetto di osservazioni da parte di amministrazioni e cittadini.

La Maremma, con il suo paesaggio agricolo e naturalistico, si trova così al centro di un delicato equilibrio: coniugare la transizione energetica con la tutela di un patrimonio ambientale e turistico unico in Toscana.

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