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Cassonetti davanti al memoriale dei martiri

Marcello Soldati ha dedicato un coloratissimo giardino ai martiri d’Istia. Davanti al suo roseto sono stati posizionati i nuovi secchioni della raccolta rifiuti
A sinistra una foto del giardino in fiore, a destra la posizione dei nuovi secchioni

GROSSETO. È nato a Stiacciole, ai margini della via intitolata a Silvano Guidoni, grazie all’amore e alla cura di Marcello Soldati. Il giardino, ritagliato nel 2016 in un fazzoletto di terra incolto, oggi conta numerose varietà di rose (più di 100) e altri fiori.

Una foto del giardino-roseto in fiore

Recentemente, proprio davanti all’ingresso, sono stati posizionati i nuovi cassonetti della spazzatura. Marcello ha scritto all’ufficio ambiente del Comune per chiedere se possono essere posizionati in un’altra zona della via. La ragione principale sarebbero i valori e la memoria ai quali il roseto si ispira.

Soldati, pensionato e residente in un appartamento proprio lì davanti, ha dedicato questo parco ai Martiri d’Istia. Silvano Guidoni infatti era una delle vittime dell’eccidio fascista che il 22 marzo 1944 macchiò di sangue innocente la terra di Maiano Lavacchio. Uno dei martiri d’Istia.

La targa commemorativa all’entrata del roseto

«Conosco bene la storia, Guidoni era uno dei martiri d’Istia – racconta Soldati – con questo giardino volevo abbellire la zona, e ho iniziato a crearlo. Ho fatto tutto da solo. La via porta il nome di Silvano, quindi perché non dedicare il giardino a tutte le vittime?».

Così è arrivata anche la targa in ceramica, che all’ingresso del giardino riporta tutti i nomi dei martiri e accanto, l’età in cui sono stati strappati a questo mondo.

«Misi inizialmente solo degli olivi per fare ombra – racconta Soldati – Poi essendo appassionato di rose e fiori, mi è sembrato normale iniziare a piantarne. È visitabile da chiunque, prestando la giusta cura alle piante ovviamente».

«Ho lavorato col Comune per anni – dice Soldati – so che ci sono delle regole da rispettare e dei parametri entro cui rientrare. Ma sono anche a conoscenza di secchioni che sono stati spostati in altre zone – puntualizza – e la mia richiesta vorrebbe far pensare a un’alternativa, il posto in questa via c’è. Un po’ di flessibilità credo sia possibile».

Spostare i secchioni sembra però impossibile

Soldati ha scritto due volte all’ufficio ambiente del Comune, e gli è stato detto in entrambe le volte che sarebbe impossibile rimuoverli. Il fatto che il suo giardino porti memoria dei Martiri non sarebbe sato preso molto in considerazione. «Ho iniziato a fare una raccolta firme dei residenti per vedere se insieme possiamo sensibilizzare maggiormente il Comune – racconta Soldati – Sinceramente credevo ci fossero meno problemi da affrontare per lo spostamento di questi secchioni».

«Ho inviato due mail – prosegue – nella seconda ho specificato di nuovo la memoria dei martiri ai quali vuole rendere onore il roseto. Nella risposta non sono stati citati, sono state riportate praticamente solo le ragioni tecniche per cui è stato scelto quel luogo, senza dare altre possibilità».

«Dovrebbe prevalere il buonsenso»

«Credo che con un po’ di buonsenso i secchioni si possano posizionare in un altro posto della via – dice Soldati – Con un sopralluogo credo che potessero essere trovate altre postazioni. Ci ho messo tanta di quella passione in questo giardino. Sono convinto della buonafede degli uffici – prosegue – si può non sapere dei martiri. Però, venuti a conoscenza della situazione, credo si possa valutare di spostare la sede dei secchioni».

«Se volessi proseguire nella richiesta visto che le email non hanno avuto esito positivo – ricorda – dovrei presentare istanza di spostamento, compilando un modulo e pagando 50 euro». E, molto probabilmente, andando incontro a un verdetto che gli è già stato prospettato via email.

Marcello Soldati con la moglie Brunilda Dume

Prima che arrivassero i nuovi secchioni, quelli di “vecchia concezione” erano dislocati lungo tutta la via, in piccoli gruppi. Marcello spera che questi nuovi, anche senza mimare le postazioni dei vecchi, possano comunque avere un’altra sede. Con la raccolta firme che sta proseguendo con successo, si augura che la sua richiesta accolga ancora di più il favore di altri residenti. Ma anche di qualcuno in Comune. Qualcuno che possa valutare la situazione e possa accogliere la sua richiesta.

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