GROSSETO. Sino a che punto siamo davvero liberi di esprimerci? E quando, invece, la parola può trasformarsi in lesione? Qual è il confine che, se oltrepassato, rende la libertà di espressione un atto punibile nel campo del giornalismo?
Sono queste le domande al centro della tesi di Carolina Ignirri, giovane grossetana laureatasi lo scorso 23 ottobre in Scienze politiche presso l’Università Cesare Alfieri di Firenze.
Il titolo del suo lavoro è: «Libertà di espressione o diffamazione? Il giornalismo tra diritto di cronaca e responsabilità penale».
Tra Costituzione, casi giudiziari e valore sociale dell’informazione
La tesi ripercorre la nostra Costituzione e la normativa italiana, analizzando casi giudiziari simbolo del complesso rapporto tra informazione e giustizia.
L’obiettivo? Trovare una risposta non solo legale e normativa, ma anche morale e sociale: capire come proteggere davvero il diritto di cronaca senza compromettere la tutela delle persone coinvolte.
«Un equilibrio fragile da custodire»
Carolina evidenzia le difficoltà del sistema italiano nel sapersi evolvere per preservare il delicato equilibrio tra la libertà di informazione e i diritti individuali.
Una libertà che — sottolinea — non deve essere vista soltanto come un diritto da difendere, ma come un valore da coltivare con responsabilità.



