Candidati Pd. Sì a Marras, poi 3 della Schlein. Azzerata la segreteria | MaremmaOggi Skip to content

Candidati Pd. Sì a Marras, poi 3 della Schlein. Azzerata la segreteria

La direzione regionale Pd ribalta la scelta del provinciale e sceglie 3 della Schlein oltre a Leonardo Marras. Giacomo Termine azzera la segreteria: «Viene meno un metodo. Non ci sono le condizioni per una gestione unitaria»
Da sinistra Lidia Bai, Leonardo Marras, Alessio Scheggi e Lucia Tosini, i 4 candidati del Pd alle regionali
Da sinistra Lidia Bai, Leonardo Marras, Alessio Scheggi e Lucia Tosini, i 4 candidati del Pd alle regionali

GROSSETO. Leonardo Marras è candidato alle regionali. Al termine della direzione regionale di lunedì 8 sera, finita quasi a mezzanotte, c’è la conferma nella lista del Pd del “nostro” assessore uscente. Così la Maremma ha buone speranze di avere ancora un rappresentante a Firenze. In quale veste e con quali scenari futuri poi vedremo.

Gli altri 3 sono della componente Schlein: Alessio Scheggi, Lidia Bai e Lucia Tosini. Resta così esclusa la castiglionese Susanna Lorenzini, la donna proposta dalla componente riformista del partito.

Un ribaltone rispetto alla direzione provinciale di sabato 30 scorso, che aveva deciso per 2 a 2 fra le due anime del partito, che ha spinto il segretario Giacomo Termine ad azzerare la segreteria fin da subito, in un clima di scontro che si trascinerà a lungo. C’è l’ipotesi di anticipare il congresso del partito al 2026, ne vedremo delle belle.

Ad averla vinta è stato Luca Sani  che così spera che una delle due donne, visto che è obbligatorio, in caso di doppia preferenza (ma si può dare anche singola) il voto uomo + donna, prenda il traino di Leonardo Marras per conquistare un posto. Il quale, però, non appoggerà nessuna delle due, pare evidente.

Se la giocheranno. E se si divideranno i voti avranno meno possibilità di passare.

Sani, anche se non lo dirà mai, lavorerà solo per la compaesana Bai, la Tosini, da Roccalbegna, non pare avere molte chanches, ma non si può mai dire. Solo così per la componente Schlein c’è la (flebile) speranza di avere qualcuno in consiglio da Grosseto. Uno scenario nel quale, sia chiaro, anche Alessio Scheggi proverà a fare la sua corsa.

Non per nulla a livello regionale è stato deciso anche il triste listino bloccato a tre, per avere altrettanti posti sicuri, altrimenti assai improbabili. Decide il partito, non decidono gli elettori.

Sono nel listino bloccato  Iacopo Melio (consigliere uscente in quota Schlein), Gianni Lorenzetti (sindaco di Montignoso) e Simona Querci (di  Pistoia).

Resta fuori l’avvocata Francesca Carnicelli, una civica rimasta vittima dei giochi di potere fra correnti, che pure su Grosseto avrebbe avuto qualche possibilità di passare, più di chi proviene da territori suggestivi, ma poco consistenti dal punto di vista numerico. Ma qui Luca Sani ha avuto la meglio su Cristian Sensi, che spingeva proprio per la Carnicelli, finito all’angolo come un pugile senza più la guardia alzata. E anche l’Unione comunale di Grosseto non ne esce bene.

Lei, magari con un po’ di amarezza, continuerà a fare la professionista, senza sporcarsi le mani in questi giochi di potere da cortile.

Termine azzera la segreteria

Dopo la decisione regionale, all’insegna del “prendiamo tutto noi anche se non abbiamo le persone in grado di vincere“, e soprattutto dopo il ribaltamento della decisione del provinciale, Giacomo Termine ha deciso di azzerare la segreteria.

«La segreteria regionale ha presentato – ha scritto Termine alla fine dell’incontro di Firenze -, e la direzione li ha chiaramente votati, i candidati del Pd alle prossime elezioni regionali per la provincia di Grosseto: Leonardo Marras, Lidia Bai, Lucia Tosini e Alessio Scheggi. Con anche la presenza di un listino bloccato di 3 persone. A loro va il mio ringraziamento ed un augurio di buon lavoro con tutto il partito, saremo impegnati per raggiungere insieme il miglior risultato possibile».

«Non rispettato il criterio di 50 e 50»

«È evidente a tutti però che questa composizione non rispetta in alcun modo il criterio del 50 e 50 tra le aree, principio che il 95% della direzione provinciale del 30 agosto aveva confermato come fondamento della gestione unitaria del partito. Abbiamo lavorato in questi anni garantendo pari dignità e rappresentanza a tutte le sensibilità: la scelta del regionale, sostenuta dai suoi rappresentanti, è in palese contrasto con questa impostazione e nega il percorso condiviso che avevo messo nero su bianco con una nota scritta, vista la impossibilità di interlocuzione con il regionale».

«Viene meno un metodo»

«Non è soltanto una divergenza sulla rosa dei nomi: qui viene meno un metodo, un equilibrio, un patto politico che teneva insieme il nostro partito. La decisione regionale rompe quell’unità che ci ha consentito di governare la federazione e mi mette davanti a un atto che considero estremamente negativo».

«Per queste ragioni, ritengo non vi siano più le condizioni per mantenere in piedi la gestione unitaria. Conseguentemente, annuncio già adesso l’azzeramento della segreteria provinciale».

«Al di là di questo da domani saremo tutti impegnati nella campagna elettorale per sostenere il Partito Democratico, come sempre con lealtà e senso di responsabilità, ma anche con schiettezza delle posizioni».

«Un ringraziamento sincero a tutti per l’impegno e la disponibilità dimostrata in queste giornate convulse, e in particolare a Marco Simiani per l’instancabile lavoro profuso in questa fase».

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