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Cacche di cane nel parco giochi per i bimbi

Esplode la rabbia dei frequentatori del giardino di San Luigi: «Basterebbe un po’ più di rispetto per l’ambiente e per gli altri»
Le cacche dei cani nel giardino di San Luigi

FOLLONICA. Il rapporto tra cittadini con cane e cittadini senza, non ha ancora trovato una convivenza pacifica. Con cadenza fissa tornano le lamentele sia degli uni che degli altri e non c’è parte, delle due, che si possa ritenere soddisfatta dalle disposizioni vigenti in materia soprattutto con l’arrivo della bella stagione, delle passeggiate in spiaggia e l’arrivo dei turisti.

Tutto l’anno invece rimangono irrisolti i problemi all’interno dei quartieri, dove comunque ci sono aiuole e aree verdi dedicate ai giochi dei bimbi; è il caso del quartiere San Luigi, zona residenziale a nord di Follonica il cui parco giochi compreso tra via Buonarroti e via Monte Cimone sembra piuttosto un’area di sgambamento cani.

La protesta dei residenti

A dirlo i residenti che, stufi delle condizioni in cui versa il “parchino” (così viene chiamato), hanno più volte scritto al Comune ma sembra senza risultato, visto che le risposte non risolvono di fatto il problema, o almeno non così semplicemente.

In effetti sull’argomento le disposizioni non aiutano ad individuare cosa è vietato e cosa no. Per esempio la legge regionale numero 18 del 2020 all’articolo 25 vuole che «gli animali d’affezione, accompagnati dal proprietario o da altro detentore hanno libero accesso a tutti i luoghi pubblici e di uso pubblico, compresi i giardini e i parchi, con l’obbligo di usare il guinzaglio e di essere muniti della museruola».. A seguito di questo assunto, perché ci sono i cartelli di divieto di accesso?

Continuando a leggere la legge n°18, all’articolo 3 troviamo scritto: «È vietato ai cani l’accesso in aree destinate e attrezzate per particolari scopi, come le aree giochi per bambini, a tal fine chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto».

Insomma un bell’enigma che certamente non permette di gestire con semplice efficacia una diatriba che va avanti da anni e di cui il parchino di San Luigi è solo un esempio.

«Mancano l’educazione e il buon senso»

Certo è che, come tengono a sottolineare i residenti e frequentatori della zona, tutto questo non c’entra con l’educazione e il buon senso. «Basterebbe un po’ di rispetto per l’ambiente e per gli altri – chiarisce una signora. Invece niente, vengono e lasciano i loro rifiuti e anche quelli dei loro cani ovunque capiti, anche vicino ai giochi e questo non va bene. Si guardi intorno…».

Alla signora non viene detto ma lo sguardo ha già vagato per il terreno erboso, onde evitare di portare a casa dei brutti ricordi. In effetti, alla fine, le leggi servono per orientare verso un percorso, una scelta politica o etica che sia, ma poi è l’utente finale che dovrebbe decretarne l’utilità con il proprio comportamento. «Sono degli incivili –  proseguono i residenti –  per questo deve intervenire il Comune».  Alla fine la legge non basta, l’educazione è assente e le persone esasperate; un bel problema da risolvere e non solo a San Luigi.

 

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