GROSSETO. Servirà ancora qualche giorno per dipanare nel dettaglio una vicenda che sta scuotendo tante famiglie, a Castiglione: quel coltello a serramanico da pescatore spuntato a scuola fra studenti delle medie, per un vero atto di bullismo, non può certo essere annoverato come una goliardata.
In tanti sapevano ma nessuno ha parlato
Così, appena hanno appreso la notizia, sia pur in modo irrituale, i carabinieri hanno iniziato un’indagine.
Furiosa la sindaca di Castiglione Elena Nappi che si è “sfogata” – «Assurdo che abbia saputo una cosa del genere dai giornali, io che ho anche la delega alla scuola – ha detto la prima cittadina a MaremmaOggi – Sono furiosa, una cosa del genere non si può tenere sotto traccia, è come nascondere la polvere sotto al tappeto. Nessuno ha avuto il buon senso di fare una telefonata, e coinvolgere anche i carabinieri. Incredibile».
Proprio il fatto di aver taciuto per settimane l’accaduto, l’atto di bullismo risale addirittura ad ottobre, è forse un altro motivo che sta facendo arrabbiare l’intera comunità castiglionese. In tanti infatti si stanno chiedendo i motivi per non aver provato subito a chiarire quanto stava avvenendo e a intervenire nelle sedi opportune.
La notizia era incominciata a circolare nelle chat dei genitori, e i campanelli d’allarme sono iniziati a suonare, diventando sempre più forti.
Già portare a scuola un coltello a serramanico da pescatore evidentemente doveva far riflettere chi di dovere, e certamente non sminuire quanto accaduto. Insomma, il muro di omertà ha fatto arrabbiare veramente tutti. Come ha ricordato la stessa sindaca Nappi.
L’indagine dei carabinieri
Le stesse forze dell’ordine dunque non sapevano nulla, e hanno iniziato nelle scorse ore gli accertamenti che continueranno nei prossimi giorni ascoltando tutti gli interessati. Già la prime persone sono state sentite mercoledì 19 novembre.
Poi saranno convocati anche i genitori dei due piccoli protagonisti.
La scuola ha smentito
Dopo aver tenuto sotto traccia la cosa per tanti lunghi giorni proprio la preside Daniela Bilgini, ha scritto una lettera a MaremmaOggi smentendo la ricostruzione fatta – «non è corretta nella sostanza» – ma i riscontri purtroppo ci sono e la comunità chiede risposte.
Fra l’altro il fatto avvenuto a Castiglione non è un caso isolato. L’anno scorso, alle medie di Marina, che dipendono dallo stesso istituto di Castiglione, ci furono 2-3 episodi quasi altrettanto gravi. Un ricatto a un ragazzino per farsi consegnare del denaro, un altro preso a pugni a ricreazione, anche le minacce pesanti di un alunno a un professore che gli chiedeva semplicemente di non usare il cellulare in classe. E adesso tutto potrebbe tornare a galla.



