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Baseball, squadra in serie B, ma senza campo per giocare

La provocazione, ma nemmeno troppo, è stata lanciata da Ciolfi, presidente dei Boars: «Dateci un terreno dove realizzare il nostro campo»
Una partita dei Boars al Casa Mora di Castiglione della Pescaia

GROSSETO. Un annuncio provocatorio, ma veritiero: qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook, Riccardo Ciolfi, presidente e manager della squadra di baseball dei Boars, i cinghiali, che giocano nel campionato di serie B nazionale, la seconda serie italiana, ha chiesto se qualcuno avesse un terreno a disposizione per la realizzazione di un campo per giocare le partite e gli allenamenti.

Detta così, in un territorio che ama il batti e corri, fa quasi impressione, visto che gli impianti non mancano di certo, ma evidentemente a qualcuno sì.

Così il baseball è un gioco sleale

A spiegare la provocazione-richiesta è lo stesso Ciolfi.

Riccardo Ciolfi

«It’s an unfair game, è un gioco sleale. Così recitava Brad Pitt nel film Moneyball per definire gli svantaggi che hanno alcune società di baseball nel confronto di altre» – dice Ciolfi.

E It’s an unfair game è la stessa frase che si sposa bene alla storia e all’attuale situazione dei Boars, la società nata nel 2018 e che pratica attività seniores senza avere un campo a sua disposizione.

I diamanti nel grossetano sono di fatto in overbooking, e le società che li gestiscono, giustamente, prima pensano alle loro squadre per organizzare le giornate. La mancanza di un campo di proprietà ha così reso i Boars dei nomadi sui diamanti cittadini, giocando nella prima stagione di serie C allo Scarpelli di via Orcagna e nelle due stagioni seguenti allo Jannella.

Nel 2020 i Boars hanno vinto il campionato e sono stati promossi in B.

I Boars si preparano a scendere sul diamante

I problemi maggiori sono però arrivati quest’anno.

«Abbiamo dovuto traslocare a Castiglione della Pescaia – racconta ancora Ciolfi – visto il sovraffollamento di richieste per lo Jannella, impianto che riusciamo ad utilizzare per una seduta settimanale di allenamento completo ed una in cui si possono utilizzare solo le zone erbose. In pratica i Boars si trovano a competere contro squadre che in una sola settimana svolgono le stesse sedute di allenamento che a noi sono possibili in un mese».

«Fortunatamente siamo riusciti ad avere a disposizione una gabbia di battuta in disuso, nella zona bandiere Jannella, e dopo averla restaurata e dotata anche di un monte di lancio possiamo utilizzarla per cercare di colmare la carenza di allenamento. Di certo però la situazione non è delle migliori».

E gli allenamenti non sono l’unica cosa che la società e la squadra non possono programmare. La mancanza di un impianto disponibile impedisce la possibilità di organizzazione di tornei od eventi. Questo limita enormemente le potenzialità di un gruppo, che anche lavorando sodo e senza pestare i piedi a nessuno si sta confermando una bella realtà della serie B italiana, che ha alzato il proprio livello tecnico grazie all’ arrivo di due nazionali Svedesi, gli Ikea guys, come sono stati subito soprannominati, proprio per un’ottica di crescita e di sviluppo.

Lo scambio delle formazioni prima dell’inizio della partita

«La nostra situazione é stata più volte esposta – conclude Ciolfi – ma purtroppo, soluzioni pare non ce ne siano se non quella da noi proposta di realizzare un impianto a nostro carico, ma al momento nessuno è stato in grado di indicarci un terreno disponibile».

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