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Autrice a 15 anni, il successo di Alice Nieddu

A 15 anni, Alice Nieddu pubblica “Ti amerò per sempre Adania”: un romanzo potente su un soldato e una ragazza muta. Un esordio tra guerra e amore che è già un caso letterario
Alice Nieddu con il suo editore Gordiano Lupi, a sinistra la copertina del suo romanzo
Alice Nieddu con il suo editore Gordiano Lupi, a sinistra la copertina del suo romanzo

PIOMBINO.  È Alice Nieddu, la giovane scrittrice piombinese di soli 15 anni, che ha appena pubblicato “Ti amerò per sempre Adania“, un romanzo straordinario che fonde l’orrore della guerra, la violenza e i cuori in un tumulto di battaglie devastanti in una storia di amore che sembra portare la pace ai protagonisti.  

Ti amerò per sempre Adania

Edito dalla casa editrice Il foglio letterario, il romanzo è una favola moderna di ben 332 pagine che racconta, quasi come fosse una sceneggiatura di un film, immagini che rimangono scolpite nella mente del lettore, con uno stile del tutto originale.

Gli ingredienti del successo di Alice sono indubbiamente la giovane età, la passione per la scrittura nata in seguito a quella per la lettura, una storia d’amore in cui un soldato è disposto a dare la sua vita per salvare la propria innamorata e un pizzico di coraggio ed auto-consapevolezza, quella di Alice che comprende che ciò che ha scritto merita di essere letto, conosciuto, compreso.

«Composizioni che sembrano poesia e musica al tempo stesso» le definisce il suo editore, Gordiano Lupi. 

Blake, un soldato spietato che scopre la potenza dell’amore

La copertina del libro
La copertina del libro

Blake Carter è un comandante militare spietato, temprato da una vita fatta di sangue, guerra e sopravvivenza. Durante una missione in Albania, perde la sua truppa e si trova disperso nei boschi gelidi albanesi. È ferito e pronto a morire ma la morte non arriva. Il comandante incontra Adania, una ragazza di quindici anni che soffre di mutismo selettivo e vive da sola in una casetta di legno nel bosco.

Adania non chiede nulla ma gli salva la vita curandolo per una settimana. Tra i due si crea un legame profondo e disturbante, fatto di silenzi, cura e dolore condiviso. Quando il passato traumatico di Adania ritorna a reclamare la sua preda, Blake è costretto a scegliere se lasciarla alle tenebre da cui è fuggita o rischiare tutto per portarla via. Tornati alla base militare in California, Adania inizia una lenta e dolorosa risalita, circondata da soldati che imparano a rispettarla.

Ma la guerra fuori e dentro, non è ancora finita.

Blake, che non ha mai creduto nella redenzione, si trova cambiato da una presenza fragile ma allo stesso feroce che ha smesso di parlare, ma che ha insegnato a tutti cosa significa essere ascoltati.

«Alice Nieddu è una scrittrice che, pur avendo ampi margini di miglioramento,  può vantare uno stile personale che per adesso utilizza scrivendo una storia d’amore e guerra abbastanza convenzionale – dice di lei Gordiano Lupi -, inserita nel solco del romance giovanile ma che in futuro – hai visto mai? – potrebbe usare per scrivere chissà che cosa. Diceva Aldo Zelli: “Vuoi fare lo scrittore? Prendi un poco da tutti, leggi molto e fai tesoro di quel che ti ha colpito, ma lo stile no, quello non lo puoi attingere da nessuno, così come non te lo potranno mai rubare, lo stile è roba tua, la dote che caratterizza un vero scrittore». 

L’autrice Alice Nieddu

Alice Nieddu durante l'evento Letteralmente scalando, a Suvereto
Alice Nieddu durante l’evento Letteralmente scalando, a Suvereto

Alice è nata a Grosseto nel 2010 ma vive a Piombino. Frequenta il secondo anno del liceo Scienze Umane della scuola ISIS Carducci-Volta-Pacinotti. Da sempre amante della lettura, per caso scopre anche la scritture come mezzo per poter dare voce alle proprie emozioni e ai propri pensieri. Quando a maggio è iniziata la stesura del romanzo, Alice non sapeva dove sarebbe arrivata, tantomeno si aspettava una pubblicazione.

Ha sentito il bisogno di scrivere e l’ha assecondato.

Ha preso il suo Mac, ha fatto ricerche, alcune anche approfondite, ha fuso la sua immaginazione con la realtà, i suoi sogni con le sofferenze altrui, dal mutismo alla guerra, e quello che è uscito fuori, da un vero e proprio lavoro a 360 gradi, lo si può leggere in Ti amerò per sempre Adania. 

Alice, l’orgoglio di mamma

L’entusiasmo di Serena Gasperini, la mamma di Alice, si sente vibrare dalla voce, talvolta interrotta dall’emozione, nel parlare della sua bimba, ormai diventata una piccola e splendida donna, e del suo esordio letterario.

«Il mio cuore si riempie di gioia nel vedere Alice splendere con il suo romanzo, non tanto per la pubblicazione in sé, ma per ciò che ha scritto, per i temi profondi affrontati e per l’impegno che Alice ha messo nel portare a termine un’opera che non sembra in nessun modo scritta da una quindicenne». 

«Che Alice fosse diversa dai ragazzi della sua età l’ho sempre saputo, rispetto a tante altre cose che fanno i suoi coetanei, lei preferisce attività come la lettura. Da pochi mesi ha scoperto anche lo sport, il pugilato in particolare, che le permette di sfogarsi, divertendosi, in modo sano e forse un giorno anche competitivo. Alice nel suo romanzo ha parlato con una maturità che mi rende orgogliosa. Ho scoperto quanto siano potenti le sue emozioni e quanto lei sia capace di toccare l’anima del lettore attraverso le sue pagine».

«Ci sono frasi che mi hanno scioccata, che hanno fatto sì che interrompessi la lettura, per il bisogno di rifletterci sopra e rileggere alcuni passi più volte. Spero che la sua nuova passione possa essere coltivata, così come lo sport, ma quello che più desidero per lei è la sua felicità, se lei è felice, lo sono anche io. Se poi la sua felicità risiede nelle attività scrittorie, letterarie e sportive, non posso che essere  orgogliosa di lei per tutto ciò che fa, ma soprattutto che é».

Qualche domanda alla giovane autrice

La domanda di rito, Alice, da dove nasce per la passione per la scrittura e che significato ha per te?

«La mia passione per la scrittura è nata per puro caso verso maggio di quest’anno, quando ho scoperto quanto può essere potente una pagina bianca. Scrivere mi permette di dare voce al mio mondo interiore, mettendo su carta la mia immaginazione rendendola reale. Ho scoperto che è molto divertente creare personaggi e dipingerli a mio piacimento. Oltre al pugilato, che ho scoperto più o meno nello stesso periodo, la scrittura è diventata una delle mie attività preferite». 

Che cosa vuoi trasmettere con questo manoscritto? Qual è il messaggio che vuoi mandare al lettore?

«Con questo romanzo voglio trasmettere un messaggio importante sia ai miei lettori che alle mie lettrici, anzi, forse più al genere femminile che a quello maschile. Voglio raccontare loro la storia di una donna  che prima soffriva di mutismo selettivo, ma che è riuscita a parlare in seguito a un processo di risalita lunga e dolorosa. Mi sono resa conto, tramite la scrittura di “Ti amerò per sempre Adania” che il silenzio fa rumore più di mille parole».

Cosa consiglieresti ai ragazzi di oggi, spesso troppo ossessionati dalla spettacolarizzazione della propria immagine sui social?

«Oggi, ai ragazzi che vogliono a tutti i costi rendersi famosi e dimostrarsi invincibili sui social, consiglierei di riscoprire la bellezza della natura, standone più a contatto. Consiglierei loro anche di provare a praticare uno sport perché ho scoperto sulla mia pelle il benessere che dà a livello fisico e psicologico svolgere il pugilato, adesso, infatti, non posso più farne a meno. Inviterei loro anche a leggere e scrivere. Perché non importa essere bravi, l’importante è trovare una fonte di svago oltre alla scuola, per vivere meglio e fare nuove esperienze. Consiglierei loro anche di viaggiare, magari anche con gli amici. I social mostrano un lato della vita che spesso non è reale. Molte volte le persone si sentono insicure e tendono a mostrare un lato di sé perfetto, che però non esiste in verità. È solo un’idealizzazione falsata di sé basata su standard canonici di un qualcosa che è impossibile essere e tantomeno mantenere».

Raccontaci qualcosa su una frase del tuo libro che hai scritto a cui sei particolarmente legata

«”Il silenzio fa rumore più di mille parole” è una frase che ho fatto dire a Blake, il protagonista del mio libro, il comandante militare. Non posso aggiungere altro, altrimenti si perderebbe il gusto della scoperta del mio romanzo che può essere vissuta solo attraverso la lettura».

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