Aurelia, camion si ribalta: assalto alle casse d’acqua come in un film | MaremmaOggi Skip to content

Aurelia, camion si ribalta: assalto alle casse d’acqua come in un film

Casse di acqua Sant’Anna ovunque e automobilisti nel campo a recuperare bottiglie: scene da guerriglia del risparmio dopo l’incidente a Cupi
Il tir ribaltato sull’Aurelia

MAGLIANO IN TOSCANA. Sono bastate poche ore e un guardrail divelto per trasformare un serio incidente stradale in una scena degna di un film.

Attorno alle 19 di mercoledì 26 novembre, un camion carico di casse di acqua minerale Sant’Anna si è ribaltato lungo l’Aurelia, all’altezza di Cupi, dopo che l’autista ha perso il controllo del mezzo. Mentre le cause effettive sono ancora oggetto di indagine, l’effetto immediato è stato “dissetante”.

Centinaia di bottiglie, dall’inconfondibile etichetta azzurra, si sono riversate sulla carreggiata e, in gran parte, nel campo adiacente la strada. Un’oasi d’acqua improvvisa nel deserto del consumismo.

 

Triangoli e fango: ostacoli trascurabili
 

Non c’è voluto molto perché la natura umana, in versione “risparmio selvaggio“, prendesse il sopravvento sulla prudenza e sul senso civico. Nonostante la deviazione del traffico e il restringimento ad una sola corsia, la vista di così tanta acqua “abbandonata” è stata una tentazione irresistibile.

Pochi metri più avanti, nella piazzola di sosta, è scattato il raduno silenzioso. In sosta si potevano vedere almeno cinque auto contemporaneamente. Uomini e donne, alcuni evidentemente di passaggio e altri che sapevano già della presenza delle casse d’acqua abbandonate, hanno ignorato gli sbarramenti e, come in una caccia al tesoro, si sono calati nel campo, con gli occhi attenti però ai lampeggianti.

Il terreno, lavorato e smosso, fatto di fango e zolle è un vero e proprio percorso a ostacoli, degno di una gara campestre, ma la volontà di portarsi a casa l’equivalente di mesi di spesa idrica era più forte di qualsiasi zolla.

Scene da guerriglia urbana dell’idratazione

L’operazione di recupero si è svolta al calar del sole, tra luci rosse dei lampeggianti e l’affanno di chi, cassa dopo cassa, riempiva il bagagliaio. C!a anche chi si litigava le casse d’acqua più vicine alla strada per poter risparmiare anche sui metri da percorrere. C’era chi agiva con la fretta tipica di un ladro di galline e chi con la meticolosità del grande risparmiatore. L’acqua Sant’Anna, famosa per la sua leggerezza, ha rivelato in quest’occasione un peso inaspettato: quello del senso di colpa mischiato alla soddisfazione del risparmio.

“Quasi” un favore all’ambiente, un occhio di riguardo alla tutela del paesaggio

Fonti ufficiose parlano di centinaia di casse recuperate, sottratte non solo al danno ambientale ma anche, tecnicamente, al legittimo recupero.

Molti i cittadini di origine straniera, abituati forse a non sprecare opportunità, ma anche tanti automobilisti “autoctoni” che, vedendo l’occasione, hanno trasformato un tragitto in un inatteso stop per fare “spesa zero”.

Alla fine, mentre il camionista dovrà spiegare le dinamiche dell’incidente, la comunità diel grossetano si ritrova con le dispense piene, il fango nelle scarpe e un aneddoto tragicomico da raccontare, dimostrando che, in certi casi, la sete di risparmio è più forte del codice della strada.

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