PIOMBINO. In merito al comunicato congiunto delle associazioni di primo soccorso, c’è un fattore, condiviso, sia dalla parte di chi ha messo in evidenza il problema che si è verificato in merito ai ritardi e ai mezzi usati per effettuare i trasporti, sia dalle associazioni coinvolte.
Il fattore in questione riguarda il voler entrambi la stessa identica cosa, un sistema che funzioni, senza andare a suscitare polemiche di vario genere ma semplicemente esponendo quello che è un problema oggettivo, non solo per chi del servizio ne usufruisce ma anche per chi lo garantisce.
Due punti di vista diversi sulla stessa questione, ma che alla fine guardano verso la stessa direzione.
Le associazioni, Croce Rossa, Misericordia e Pubblica Assistenza, nel comunicato sottolineano il loro impegno, la consapevolezza che esista anche la possibilità oggettiva di guasti o errori che a chiunque possono involontariamente capitare, e il voler portare avanti i servizi di cui si sono fatti carico con impegno e dignità, nonostante questo venga svolto per lo più da volontari.
Squarci: «Non volevo creare polemiche»
Il cittadino, soggetto fortemente a rischio e che potrebbe contrarre facilmente infezioni, non voleva, con il suo post, generare polemiche di alcun tipo, piuttosto il suo intento era quello di porre l’attenzione sul fatto che chi di dovere, dovrebbe intervenire affinché i volontari, altamente professionali e competenti, dovrebbero essere aiutati, avvalendo loro di tutto il necessario, dai mezzi adeguati ad un maggior sostegno.
«Il fatto è questo, le mie parole sono state probabilmente fraintese – ci racconta Roberto Squarci, il diretto interessato del post in questione -. E frainteso è stato anche l’obiettivo per cui ho scritto quel post. Per due giorni a fila, sono capitato con altri pazienti in una situazione di forte disagio. Il primo giorno sono stato ad aspettare un’ora e ribadisco un’ora sotto il sole un’auto che non arrivava più. Io insieme agli altri che erano con me, e molto più gravi di me, mi sono messo a chiamare tutte le associazioni per capire perché nessuno stesse arrivando a prenderci. Alla fine ha risposto la Misericordia di San Vincenzo che ci ha rimandato a quella di Piombino, dicendo che l’avrebbe immediatamente avvertita e che ci avrebbero inviato un mezzo».
«Sono andato personalmente a sentire, ho preso il mio motorino e sono andato in sede. Solo in queste ore sta uscendo fuori la verità vera. Un semplice errore, un disguido con una mail che non era stata letta. Può capitare a chiunque. E non c’è alcun risentimento in questo. Lo capisco».
«Nelle associazioni ci sono persone qualificate»
«Le persone che lavorano all’interno delle associazioni sono altamente qualificate e portano avanti un servizio d’eccellenza in ogni mansione che svolgono. Il secondo giorno è stato quello che per la condizione in cui sono è stato vissuto da me come più traumatico, per problemi personali. Sono soggetto ad infezioni, vado in giro con la mascherina per non incappare nel rischio di incontrarle, e quello che ci è stato mandato non era altro che una vecchia Volkswagen proveniente da Gavorrano e che sarà stata forse degli anni ’90, all’interno visibilmente sporca e senza aria condizionata, non per un guasto ma perché proprio non c’era, essendo un mezzo vecchio».
«Vengano forniti mezzi adeguati»
«Non volevo far insorgere una polemica, volevo semplicemente far riflettere la cittadinanza e gli organi competenti che dal momento che si vuole dare un servizio essenziale alla popolazione, questo deve essere gestito e organizzato bene. I ragazzi che lavorano in queste associazioni fanno di tutto e lo fanno con impegno, passione, dedizione e competenza. Si sacrificano. Mettono loro stessi da parte per poter venire in aiuto a chi ne ha bisogno. Avrebbero bisogno di una medaglia, ma credo che quello di cui avrebbero realmente bisogno è mezzi adeguati, maggiore personale, stipendi adeguati».
«Questo ci tengo a chiarirlo, le associazioni tutte svolgono quello che viene chiamato un servizio del terzo settore, ma che in realtà è di primaria importanza. Vogliamo o no riflettere su quali siano i reali problemi dei cittadini e anche delle associazioni di primo soccorso e fondamentali per la tutela della salute? Dobbiamo fare finta di niente e nascondere la polvere sotto il tappeto? Ormai sono quasi in fondo al mio percorso, di viaggi verso Livorno me ne sono rimasti pochi da affrontare, ma penso a tutti coloro che ne hanno o ne avranno necessità. Vogliamo intervenire per creare un servizio che funzioni davvero?».
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Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.
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