Aggressione, chiuso il Caribe. I titolari: «Abbiamo chiamato noi il 112» | MaremmaOggi Skip to content

Aggressione, chiuso il Caribe. I titolari: «Abbiamo chiamato noi il 112»

La notte di Halloween qualcuno ha rubato un’auto e ha aggredito un ragazzo che poi è stato accoltellato. I titolari: «Avevamo chiamato le forze dell’ordine, ma nessuno è arrivato»
La polizia davanti al Caribe, mentre pone il sigillo

GROSSETO. Era una serata come tante al Caribe, con musica latina e una gara di maschere per Halloween. Poi, quando il locale aveva già chiuso da circa un’ora, la situazione è degenerata.

Negli ultimi tempi, all’esterno del locale, c’è chi cerca di creare problemi a chiunque e spesso si tratta di persone a cui è stato impedito l’ingresso, ma che rimangono lì fuori. E proprio nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre un ragazzo è stato aggredito e ha subito il furto dell’auto.

Una situazione, che secondo i titolari, Stefano Cecconanni e Argely Comas Verga, avrebbe potuto essere prevenuta.

«Sono uscito verso mezzanotte e mezzo per dare un’occhiata fuori e ho visto che c’era qualcuno pronto a infastidire- dice Cecconani – quindi ho chiamato il capo della nostra sicurezza, la Master Security, e lui mi ha detto di avvertire subito le forze dell’ordine. Così ho fatto: ho chiamato il numero unico d’emergenza, mi hanno detto che avrebbero mandato una pattuglia, ma così non è stato. Poi gli stessi per cui avevo chiamato le forze dell’ordine hanno rubato un’auto».

I titolari: «Abbiamo chiamato le autorità»

Quando la rissa è scoppiata, il locale era già chiuso da circa un’ora. Alcuni giovani hanno aggredito un ragazzo e poi gli hanno rubato l’auto.

Mentre il proprietario cercava la sua vettura, è stato accoltellato: il tutto lontano dal Caribe.

«Qualcuno ha detto che la rissa è iniziata dentro il locale, ma non è assolutamente vero – precisa Comas Verga – Siamo stanchi di tutto questo, anche perché facciamo di tutto per garantire la sicurezza. Abbiamo steward fissi, serviamo tutto solo in bicchieri di plastica, non escono bottiglie di vetro dal locale e chi mina la sicurezza non entra».

Chi disturba resta fuori

Prima di entrare al Caribe viene fatta la selezione e chi potrebbe creare disagi non entra.

«Quando ci accorgiamo che qualcuno compra da bere dentro e poi lo passa a chi disturba all’esterno, smettiamo di servirgli da bere – aggiunge Cecconani – Non è giusto che siamo noi a pagare, quando facciamo di tutto per la sicurezza. Non ci interessa quanto possa spendere chi fa confusione: se una persona non sa comportarsi, non entra nel locale».

Comas Verga e Cecconani sono stati avvisati la mattina successiva di quanto era accaduto, proprio perché l’accoltellamento è avvenuto in un’altra parte della città.

«Abbiamo saputo del furto dell’auto la mattina seguente, perché ce lo hanno detto – conclude Cecconani – altrimenti avremmo chiamato subito le autorità, come facciamo ogni volta che succede qualcosa. Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto, ma non è nostra responsabilità».

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