Addio Serena: muore a 34 anni e lascia una figlia | MaremmaOggi Skip to content

Addio Serena: muore a 34 anni e lascia una figlia

Serena Pavin è morta a casa, tra l’affetto della famiglia e degli amici più cari. Aveva 34 anni, era una supermamma e una catechista
Serena Pavin e la parrocchia di Alberese
Una foto di Serena Pavin, sullo sfondo la chiesa di Alberese

ALBERESE. Una forza, un prodigio. Serena era questo. Sicuramente anche di più. Le parole della famiglia che l’ha persa sono colme di dolore, ma anche di tanta soddisfazione e fierezza per quello che la loro figlia ha dato a tutti quanti. Serena Pavin, dopo una strenua lotta contro un male scoperto circa 6 anni fa, è venuta a mancare nella sera di ieri (2 ottobre). Avrebbe fatto 35 anni il 2 novembre.

La sua luce si è spenta a casa, tra l’affetto della famiglia e degli amici più cari.

Infaticabile lavoratrice e mamma modello

Studentessa del tecnico agrario, Serena era tra gli studenti più presenti nelle attività organizzate dall’istituto, specialmente quelle di beneficenza. Erede di una famiglia veneta arrivata in Maremma negli anni ’30, aveva fatto la (non facile) scelta di lavorare in azienda. Dando ulteriore ossigeno a una tradizione che parla di sudore e impegno per la propria attività e il proprio territorio. Anche nei momenti più difficili della sua malattia non si era mai tirata indietro, proseguendo a dare una mano nell’agriristoro e a fare la catechista. Un impegno, anche quello con la chiesa, che ha sempre portato avanti con amore e dedizione.

Serena aveva anche la passione per la pasticceria, portata avanti sempre con lo stesso impegno delle altre, senza mai far mancare nulla alla sua famiglia.
«Serena era una supermamma – racconta la sorella Lara – La nostra “Wonder woman”. Quando le è stata diagnosticata questa patologia rara, sapeva fin da subito che una cura per lei non ci sarebbe stata, ma non ha mai arretrato. I dottori a Roma la davano quasi per spacciata già nel 2017. Non ha mai fatto un passo indietro di fronte alla sua malattia. Anche per non far mai mancare nulla alla sua famiglia, in particolare a sua figlia Gioia (10 anni)».

Serena: la forza e l’esempio per la famiglia

Serena, nonostante il dolore straziante che la ha divorata negli ultimi giorni di vita, un dolore che le ha tolto la parola, è stata lucida fino alla fine. «Lei ha lottato fino alla fine – racconta la sorella davanti alla famiglia – è morta nel pianto, anche se non riusciva più a parlare i suoi occhi dicevano tutto».

La sua caparbietà, la sua volontà di non darla vinta a un male più grande di lei è stata d’esempio a tutta la famiglia. «Abbiamo ascoltato il suo desiderio di morire a casa – dice Lara – una casa frequentata da molti parenti e cari amici. Serena ha lottato fino all’ultimo respiro. Ci ha insegnato come la vita va vissuta, fino in fondo – prosegue – Per noi rimarrà un esempio su come andare avanti, un esempio che ci dà la forza di lottare, è grazie al suo insegnamento che sapremo dare il meglio anche per la sua bambina».

In lutto anche la comunità religiosa di Rispescia che si riunirà questo pomeriggio in preghiera per lei.

I funerali di Serena sono stati fissati mercoledì 5 alle 10 nella parrocchia di Alberese.

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