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Addio al generale che volava sui tornado

Bruno Brentegani aveva soltanto 71 anni: è stato comandante della base radar di Poggio Ballone. Ex presidente del circolo del Toscano, lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto
Luciano Malentacchi (a sinistra), a destra Bruno Brentegani durante il passaggio di consegne tra presidenti del Circolo del Toscano

GROSSETO. Era rimasto a Poggio Ballone anche dopo essere stato congedato. Perché la passione per il lavoro che lo aveva fatto volare sui tornado era così forte da spingerlo a restare lì, tra i radar, insieme ai suoi uomini. 

Bruno Brentegani se n’è andato a soli 71 anni. Era generale di brigata dell’Aeronautica e negli anni Novanta, una volta sceso dall’aereo, era stato nominato comandante della base radar di Poggio Ballone dov’è rimasto in servizio fino al 1992. 

L’ufficiale che volava sui tornado

Brentegani, ufficiale dell’Aeronautica, aveva svolto servizio di navigatore sul tornado Mrca. Una volta messi i piedi per terra, era diventato comandante del 21° Gruppo radar di Poggio Ballone negli anni ’90. 

Quando è arrivato il momento di mettere via la divisa, il generale di brigata aveva continuato a lavorare alla base radar, come ufficiale di raccordo tra la ditta americana Lockheed e il ministero della Difesa, che utilizza proprio quegli apparati. 

«Ho un ricordo molto bello dell’amico Bruno – dice il colonnello Giancarlo Indiati – perché ho avuto il piacere di riceverlo il giorno prima che assumesse il comando del 21° gruppo. Arrivò a Poggio Ballone con la giovane moglie e con i suoi due figli, allora piccolissimi, in braccio, in una notte tremenda dal punto di vista meteo. Ad accoglierlo ero insieme all’ufficiale più anziano. Da allora non ci siamo più persi di vista». 

Brentegani ha fatto parte dell’Unuci, l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia. E ogni volta che c’era da dare una mano a qualcuno, non si tirava mai indietro. «Ogni volta che organizzavo una colletta alimentare o un’iniziativa di beneficenza – dice commosso il colonnello Giorgio Riolo – lui era sempre il primo a mettersi a disposizione per dare una mano». 

Il generale dalle mille qualità

Tante missioni all’estero, un impegno costante nella difesa dello spazio aereo e della nazione. Ma anche l’amore per la moglie Mariella e per i figli Luca e Andrea. Sono stati questi i cardini della vita del generale Brentegani, che è morto sabato 3 giugno all’ospedale di Grosseto. 

Brentegani era un grande appassionato di sigari e insieme a un gruppo di amici aveva fondato il Circolo del Toscano, del quale è stato anche presidente. Un circolo che conta più di sessanta iscritti e che il generale ha visto crescere anche grazie al suo impegno e alla sua bontà. «Era una persona splendida Bruno – lo ricordano gli amici – era riservato ma sempre presente nelle nostre vite. Non si è mai tirato indietro quando c’è stato da aiutare qualcuno. Faceva quello che c’era da fare, poi si rimetteva al suo posto».

L’umiltà, la semplicità, erano le prime caratteristiche che colpivano chi lo conosceva. 

Originario di Torino, Bruno Brentegani era anche un grande sciatore, oltre che una persona di rara intelligenza. 

La salma del generale è esposta all’obitorio del Misericordia. I funerali saranno celebrati lunedì 5 giugno alle 11 nella cappella del cimitero di Sterpeto. La famiglia, nel ricordo di Bruno e del suo grande cuore, ha chiesto che non vengano portati fiori: lui avrebbe scelto la beneficenza. 

 

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