PIOMBINO. Nel cuore del Cotone, la parte dove un tempo risiedevano gli operai delle acciaierie di Piombino, a ridosso del grande impianto siderurgico, c’è una chiesa che ha resistito nel tempo. All’interno di questo luogo di fede si nasconde un’opera d’arte contemporanea, realizzata da Stefano Pierotti, che contiene in sé il passato industriale e il futuro di una città tutta da riscrivere: il “Cristo Vincente”.
Il Cristo Vincente
La scultura, interamente fatta di acciaio, realizzata da Stefano Pierotti, non è un crocifisso tradizionale. È un’imponente composizione contemporanea che rompe gli schemi. Gesù, lungi dall’apparire sofferente, in questa sua rappresentazione unica, trionfa sulla morte con una forza esplosiva, spaccando letteralmente la croce.
L’uso dell’acciaio non è casuale: questo materiale robusto e moderno è pensata appositamente al territorio nel quale è inserito, con il suo passato, e un futuro, di fabbriche e fatica.

«La città di Piombino, dopo anni di depredazione industriale del territorio – scrive sul suo profilo social, Fedele Mattera -, negli ultimi anni sta cercando di ritrovare un nuovo equilibrio, investendo su turismo, cura della città e delle persone. Essa, come Taranto o Bagnoli, è giunta alla consapevolezza che le monoculture, in campo economico, costituiscono un grande rischio: non ci si può fidare esclusivamente del ciclo integrale dell’acciaio, poiché i mercati sono sempre più ballerini e competitivi. Ma anche una economia fondata esclusivamente sul turismo potrebbe avere i suoi seri rischi: nessun vento favorevole è per sempre».