GROSSETO. Gli uffici tecnici del Comune di Grosseto hanno risposto alla richiesta delle associazioni Italia Nostra, Wwf e Grosseto al centro di un incontro sul piano di abbattimento dei 215 alberi classificati “a rischio”.
Alla riunione hanno preso parte per il Comune il dirigente Vecchieschi, il Rup del procedimento Spallone e l’agronomo Bellagamba, l’agronomo Parvi è invece l’incaricato delle Visual Tree Assessment. Tra le associazioni era presente anche un rappresentante del Comitato Piazza Ponchielli.
Problemi di manutenzione
Le associazioni hanno ribadito che «la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto». Proprio per questo è stato denunciato un problema di manutenzione ordinaria: la potatura di alcuni platani avvenuta a settembre a Grosseto, «in violazione – dicono – delle prescrizioni regionali contro il cancro colorato». Una scelta che espone gli alberi al parassita e rischia di provocare epidemie e ulteriori abbattimenti. «Se non correggiamo le pratiche di gestione ordinaria – hanno spiegato le associazioni – i problemi di sicurezza e i costi per i cittadini continueranno a ripresentarsi».
I numeri che non tornano
Le valutazioni sulla stabilità di oltre 800 alberi in città, da cui deriva la lista dei 215 abbattimenti, sono state affidate a due soggetti con risultati molto diversi: «La D.R.E.Am. Italia ha previsto il 4% di abbattimenti – dicono le associazioni – Di 161 piante esaminate ha previsto solo 7 abbattimenti, 1 ogni 23 piante; il dottor Gabriele Parvi ha previsto invece il 32%, su circa 650 piante ne ha previsti 208, pari a 1 abbattimento ogni 3 piante».
Questa sproporzione, secondo Italia Nostra, Wwf e Grosseto al centro, dimostra quanto le valutazioni Vta siano discrezionali e quanto sia concreto il rischio di sovrastimare il pericolo, con abbattimenti che potrebbero risultare ingiustificati.
«Lacune nelle schede VTA»
Le schede messe a disposizione dal Comune presentano ulteriori criticità. Secondo le associazioni mancano riferimenti alla storia vegetativa e manutentiva degli alberi, fotografie e, in alcuni casi, vengono segnalati difetti che i tecnici indipendenti incaricati dalle associazioni non hanno riscontrato sul posto. «Il rischio – hanno ribadito le associazioni durante l’incontro – è di abbattere alberi che potrebbero essere mantenuti in sicurezza, arrecando così un danno ambientale e patrimoniale alla città».
La proposta: un affiancamento tecnico in contraddittorio
Per queste ragioni, le associazioni hanno formulato una proposta costruttiva: «Chiediamo che il Comune incarichi la stessa ditta che ha svolto la prima indagine di sviluppare un approfondimento tecnico, integrando e chiarendo i dati, con la supervisione di un tecnico di fiducia nominato e retribuito dalle associazioni. Non sarebbe una seconda perizia, ma un affiancamento metodico che dia maggiore solidità e condivisione alle decisioni finali». L’obiettivo è chiaro: mettere in sicurezza gli alberi davvero pericolosi e salvare quelli che possono essere conservati: «Stiamo proponendo un percorso collaborativo tra associazioni e Comune di Grosseto, con la comunità che ci guadagna in sicurezza e nel mantenimento del patrimonio arboreo».
Grosseto senza un piano del verde
Durante l’incontro, Vecchieschi ha confermato la disponibilità a valutare la documentazione tecnica che le associazioni forniranno, per correggere eventuali errori, e ha confermato che a Grosseto non è stato ancora approvato un piano di manutenzione a lungo termine del verde urbano.
La richiesta all’assessore
Le associazioni hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Ginanneschi, da tenersi prima dell’avvio degli abbattimenti, per valutare la proposta e trasformare una scelta contestata in un percorso condiviso e partecipato.



